Cipriano: “Ci siamo opposti all’asse Pd-M5S. Ferragosto, contrari alla sagra. Non accetto ricatti da Ciampi”

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Marco Imbimbo – Niente sagra in città per Ferragosto, o almeno non con il sostegno di “Mai più”. In Aula, invece, l’elezione di Maggio come Presidente del Consiglio è stato il tentativo di fermare “l’asse Pd-M5S”, come spiega Luca Cipriano che va all’attacco anche della Giunta Ciampi: “Non entro nel merito delle persone, ma non condivido la distribuzione delle deleghe.

Il sindaco Ciampi, per l’ennesima volta, ha aperto al dialogo con tutti per arrivare a un programma condiviso e di salute pubblica. Come ha accolta questa volontà?
Facciamo chiarezza perché il sindaco, credo per ingenuità politica, crea confusione. Inizialmente ha parlato di governo di salute pubblica, ma non è più possibile farlo, visto che ha rifiutato qualsiasi alleanza. Poi ha parlato di programma di salute pubblica, anche in questo caso non ho capito come intenda costruirlo visto che non siamo stati mai contattati. Nella confusione che c’è nel M5S non resta che aspettare il prossimo consiglio e le linee programmatiche del sindaco, che avrà redatto in autonomia, e capire quale parte di questo progetto sia condivisibile. Non ci sono preclusioni a priori da parte nostra o sgambetti, ma il metodo utilizzato è fondato sulla ratifica e non sulla condivisione. Noi non siamo stati eletti per ratificare le decisione dei 5S, come pretendono sul Ferragosto.

Quindi l’invito al dialogo, a fronte di quanto successo nell’ultimo mese, comincia a perdere valore?
Credo nel valore delle parole, se ha fatto un invito al dialogo mi aspetto che si costruiscano gli strumenti per riuscirci. Ad oggi non è stato così, quindi mi viene qualche dubbio. Lo dimostra la vicenda del Ferragosto. Abbiamo appreso solo dalla stampa dell’esistenza di un programma. E il giorno dopo, sempre dalla stampa, abbiamo appreso che il sindaco ha bisogno del Consiglio Comunale per ratificare la spesa che, lui, vuole fare.

La vicenda del Ferragosto, quindi conferma i suoi timori sul sindaco che decide con la Giunta e poi, a cose fatte, chiede condivisione al Consiglio?
Diciamo che si parte male. Io non sono stato eletto per ratificare le loro scelte, ma per pensare con la mia testa e rispondere alle istanze degli avellinesi che mi hanno dato fiducia. Ma soprattutto per condividere le tematiche, soprattutto quando non c‘è una maggioranza come nel caso del sindaco. In Aula, infatti, abbiamo assistito a un accordo col Pd per eleggere Iacovacci;  sarà costretto a fare un accordo chissà con chi per far passare la variazione sul Ferragosto e a fine mese, sul Consuntivo, dovrà stringere ancora un altro accordo per farlo approvare. È un metodo fragile e arrogante.

Dalle sue parole, insomma, si vede ben poco del cambiamento annunciato.
Sono abbastanza stupito di quel che è successo in Consiglio. Una semplice votazione tecnica per l’elezione del presidente si è rivelata invece la cartina di tornasole di un accordo politico che ha messo insieme il M5S e il Pd, lo dicono i numeri. Quindi c’è stato un accordo Ciampi-Petitto-Iacovacci.

Per contro, però, mi sta confermando un accordo politico tra lei è Festa. E’ così?
Certo, nel momento in cui abbiamo visto che c’è stata un’intesa politica tra Petitto, Iacovacci e il M5S per eleggere un esponente del vecchio Pd, è evidente che noi ci siamo orientati su Maggio e condiviso una strategia con Festa e il suo gruppo. “Mai più” ha votato dal primo turno Ugo Maggio sia per la persona che per contrastare il suggello di un patto tra Pd e M5S nato sulla figura di Iacovacci. Altro che cambiamento, avrebbe portato a una restaurazione forte al Comune di Avellino. Inutile negare che Petitto rappresenti l’asse portante del governo Foti. E’ stato abbastanza naturale che tutte le forze che, in qualche modo, non accettano un ritorno dell’amministrazione Foti a Palazzo di Città, convergessero sulla candidatura di Maggio che sarà un buon Presidente.

Quindi con l’elezione di Maggio avete voluto mettere un freno a un ipotetico asse Pd-M5S?
Assolutamente sì, era fondamentale farlo. Se esiste questo accordo, tradisce tutti dagli elettori dei 5 Stelle e noi che avevamo sostenuto un cambiamento.

Crede che quanto accaduto all’Alto Calore sia stato il primo segnale di questo asse Pd-M5S?
Inizialmente pensavo fosse inesperienza quella di Ciampi, adesso temo che anche là c’era un accordo con De Caro. Inizio a vedere troppe coincidenze. Spero di essere smentito dai fatti, ma finora non è così. Un accordo Pd-M5S sarebbe la negazione di ogni cambiamento che noi abbiamo ricercato, ma anche di ogni possibilità futura di dialogo con i 5 Stelle e saremo fortemente all’opposizione di Ciampi, anzi non lo avremmo sostenuto contro Pizza. A proposito di quest’ultimo, vorrei aggiungere una cosa.

Prego.
Ho visto che è stato completamente scaricato dalla sua parte politica e questo mi rammarica. Gli esprimo vicinanza e solidarietà umana. Con grande signorilità ha conservato la sua indipendenza e autonomia, immagino, non partecipando alla votazione. Spero ritrovi le energie per essere un consigliere comunale attivo in Aula, visto che ne ha le competenze.

Torniamo sul Ferragosto e sulla variazione di bilancio. Lei è sempre stato contrario al concertone. Intanto Ciampi chiama l’Aula alla responsabilità per salvare la manifestazione. Voterà la variazione o metterà a rischio il Ferragosto?
Faccio due valutazioni, una di metodo e un’altra di merito. La prima, Ciampi sta sbagliando il percorso da un punto di vista amministrativo. La variazione di bilancio, ai sensi dell’articolo 175 del Tuel, si può effettuare in Giunta motivandone l’urgenza e facendola ratificare entro 60 giorni al consiglio comunale questa variazione. Forse in Giunta non vogliono assumersi la responsabilità e preferiscono convocare d’urgenza un Consiglio in cui non hanno la maggioranza. Tra l’altro mi sembra un ricatto alla città, per cui se il Consiglio non vota il loro programma, salta il Ferragosto. Ha sbagliato la procedura amministrativa.

Mentre entrando nel merito?
Sono assolutamente contrario a spendere 150 mila euro per replicare il solito tema di sagra estiva con i classici concertoni che non portano nulla alla città e un programma che, l’assessore alla Cultura, non può organizzare in pochi giorni. È sbagliato l’approccio e siccome questi fondi si possono utilizzare fino a giugno 2019 non vedo perché correre. Magari potevano essere usati sul Natale, spiegando alla città che il tempo a disposizione era poco per organizzare il Ferragosto. Ciampi non lo ha voluto fare e ripropone lo schema di sempre. Sono fortemente critico e non credo che voteremo la variazione di bilancio. Inoltre non siamo stati messi in condizione di conoscere il programma se non grazie alla stampa.

In Consiglio sono state denunciate alcune stranezze sulla Giunta, tra deleghe mai viste prime, alcune accorpate e altre rimaste nelle mani del sindaco. Aspettando di vederla all’opera, che giudizio dà sulla composizione Giunta, da un punto di vista di metodo e non di merito?
Innanzitutto non l’avrei composta così da un punto di vista di distribuzione delle deleghe, il sindaco si assume la responsabilità anche di scelte pensati come il super assessorato Lavori pubblici-Urbanistica che reputo un errore, così come trattenere per lui le politiche sociali, ma anche indicare qualche assessore che sembrerebbe avere un conflitto d’interessi con il Comune, per pendenze di natura amministrativa, ma mi riservo di verificare. Al netto di ciò, aspetto di vedere la Giunta all’opera.

La prima impressione, però, è che sembra sia partita male. Subito dopo aver approvato il programma per l’estate avellinese, la Giunta ha scoperto di non avere i fondi a disposizione.
In realtà lo sapevano da subito, perché dopo il suo insediamento, il sindaco si è confrontato con il dirigente alle Finanze e alla Cultura, da cui è emersa immediatamente la necessità di una variazione al Bilancio, oltre ai problemi del Rendiconto 2017. Quindi cerchiamo di non prendere in giro nessuno, perché il sindaco finora non ha fatto la variazione di bilancio? Forse vuole fare il solito ricatto morale a noi consiglieri.

3 COMMENTS

  1. […] Inizialmente la volontà del sindaco Ciampi era quella di chiedere al consiglio comunale di approvare la modifica al bilancio, da qui anche i suoi appelli alla responsabilità dei consiglieri per salvare il Ferragosto, ma nelle ultime ore sta prendendo piede un’altra soluzione molto più rapida. La variazione potrebbe essere approvata in Giunta lunedì mattina con tutti i crismi dell’urgenza, bypassando almeno per il momento il Consiglio Comunale, così come spiegava anche Luca Cipriano in un’intervista rilasciata a Irpinianews. […]

  2. […] Quella che sta per partire, insomma, è una vera e propria corsa contro il tempo per salvare l’estate avellinese, ma non sarà facile. La variazione di bilancio al Previsionale 2018 a cui fa riferimento il primo cittadino, in realtà, era una cosa nota da tempo e non una scoperta dell’ultima ora, come spiegato più volte dalle colonne di Irpinianews e come ricordato anche da Luca Cipriano. […]

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