Il cielo è arancione sopra Avellino

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Il cielo è arancione sopra Avellino: viene quasi spontaneo parafrasare la frase del commentatore Marco Civoli dopo la vittoria della nazionale italiana di calcio ai mondiali del 2006, alzando gli occhi in sù e rivolgendo lo sguardo a quella coltre di fumo e cenere che sovrasta l’Irpinia dalla tarda mattinata di ieri.

L’aria è impossibile da respirare in tutta la zona sud-occidentale della provincia e la pioggia di cenere non ha accennato a diminuire neanche nella mattinata odierna. Tapparelle serrate nonostante il gran caldo e pochissima gente in strada: questa l’immagine con cui la città capoluogo si è risvegliata dopo la notte di ansia e preoccupazione per il vasto incendio che sta devastando il Vesuvio.

La polvere di cenere tuttavia non arriva solo dal Monte Somma, gli incendi boschivi di natura colposa o dolosa sono copiosi anche in Irpinia, le situazioni più preoccupanti sicuramente a Montoro (in località Scampata) e a Cervinara (nel vallone di San Gennaro), ma le lingue di fuoco si alternano anche tra Marzano di Nola, Aiello del Sabato, Nusco e nei terreni prossimi all’Ofantina bis.

A lavoro carabinieri forestali, vigili del fuoco (anche con canadair ed elicotteri), protezione civile e personale dell’antincendio boschivo della Sma Campania, oltre a squadre di volontari, per domare le fiamme fautrici del nuvolone di fumo che ha colorato di un grigio-arancio il cielo avellinese.

Praticamente ovunque si avverte un forte odore di fumo e cenere, la cappa ha celato alla vista anche montagne e colline che circondano la valle, avvolgendola in una “finta” nebbia che di sicuro scatenerà i fotografi amatori.

*foto di copertina dal web