Ciclone De Luca a Solofra: il Pd, De Mita e il narcotico Migliavacca

0
120

Le immagini

Solofra – Sindaco sceriffo, leghista del Sud, uomo del fare, irascibile, insofferente alle regole della democrazia e aggressivo verso gli oppositori, siano essi Caldoro o Cesaro che i colleghi di area politica Renzi o De Magistris.
Così è se vi pare, Enzo De Luca. “Magari ci fossero solo vecchi comunisti in questo Pd…”, ha scherzato sornione stamane il sindaco di Salerno, riprendendo una battuta di Ciriaco De Mita. Eppure, chissà cosa penserebbero gli stessi dirigenti di sinistra del suo partito di fronte alle posizioni deluchiane non proprio ‘inclusive’ rispetto agli immigrati, ambulanti e campi rom di Salerno. Ma tant’è.
La presenza di De Luca a Solofra, questa mattina nell’ambito di Officina delle Idee del Pd, ha rinvigorito una quattro giorni di convegni e di dibattiti che, al netto degli ospiti e delle tematiche trattate, non ha incrociato dovutamente l’attenzione della cittadina della concia.
De Luca, incalzato dalle domande di Conchita Sannino de La Repubblica, ha tenuto banco per circa due ore al Palazzo Orsini, non senza lesinare stoccate a Renzi e al Governo Monti. Non sono mancate neanche le battute ad effetto (“Bersani è stato troppo signore sennò Renzi si pigliava collera…”) e gli applausi scroscianti dopo l’ennesima fatwa scagliata contro l’istituzione delle Province.

“Non sento la necessità di fare le primarie – ha commentato De Luca rispetto alle vicende interne del Pd – Avrei preferito un partito concentrato sulle proposte. Ci siamo attivati con queste primarie senza sapere quale sarà la coalizione di centrosinistra e la legge elettorale con cui si voterà nel 2013: questa è pura follia. A Renzi va dato atto di aver svegliato il dibattito sulla dirigenza del Pd anche se la sua è una campagna piena di mistificazioni e aggressività. Questi sono i punti per cui mi sento molto lontano dal sindaco di Firenze. A Bersani ho detto che ha peccato in signorilità e generosità. Tutti quelli che hanno assunto posizioni nei Governi precedenti devono essere cambiati. Si deve cambiare e rinnovare tutto ma nel rispetto delle persone e della loro dignità”.
Sembra quasi che a De Luca faccia piacere che il Pd sia in difficoltà. “Chi ha visto mai gli esponenti della direzione nazionale del Pd? Io conosco solo Migliavacca, meglio conosciuto come l’uomo narcotico”. Peccato che, alla sua sinistra, fosse seduto Franco Vittoria che della direzione nazionale del Pd ne è componente.

Sburocratizzaione, equità sociale, casta, sviluppo economico, Mezzogiorno. De Luca incalza il Governo dei tecnici: “Io ho in mente un altro Sud che non è quello delle lamentele. Ma voglio e pretendo che a monte vi sia un Governo centrale rigoroso e lineare. Il rigore di Monti è indispensabile solo se fatto su criteri di equità sociale”.

De Luca ammette di non essersi pentito di aver lasciato il Consiglio regionale e relativi stipendi e vitalizi, poichè ha inteso impegnarsi per la sua città, Salerno, senza peraltro ricercare gloria altrove. E non a caso De Luca scelse in quell’occasione di non ricorrere ai simboli di partito, “perchè – dice – non mi interessano le correnti, le ideologie o le bandiere di partito. Per me conta la verità. Il Pd era la grande sfida di questo paese, quella di ricercare una giusta sintesi tra il riformismo di sinistra e la cultura democristiana. Ad oggi – conclude – questa resta una sfida ancora da vincere ma credo fortemente che questa sintesi possa alla fine salvare l’Italia”. (anpi)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here