“Rilanciamo quanto detto qualche settimana fa sulla vicenda del ciclo integrato dei rifiuti, del ciclo integrato idropotabile e della depurazione. I così detti servizi pubblici essenziali con sanità, scuole e trasporti. L’Irpinia aveva, con il supporto di OO.SS., istituzioni locali e politica, nella sua quasi interezza, optato per la gestione pubblica in house reggendo il confronto contro la spinta a cedere ai privati attività importanti per le comunità e i cittadini”. Il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Avellino, Franco Fiordellisi, e la Segretaria Generale della Fp Cgil, Licia Morsa, intervengono sulla questione del ciclo integrato dei rifiuti attraverso una nota congiunta.
“Adesso con le nuove tendenze politiche in atto, slabbrate sulla mancanza del valore pubblico dei servizi, affascinati dal privato che permetterebbe loro di fare come gli pare, immaginano i lavoratori e le lavoratrici “carichi residuali” di questi servizi, con l’aggravante che pensano di fare economie sui costi del servizio usando, probabilmente, contratti collettivi pirata, ovvero operando un dumping contrattuale in spregio ai contratti di settore sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi a livello nazionale, accentuando le disuguaglianze e le criticità sociali tra lavoratori e lavoratrici che risulteranno sempre più poveri e precari”.
“Il rischio, concreto, di arretrare irrimediabilmente sui servizi e sul piano sociale dei lavoratori e delle lavoratrici è tanto. E vediamo profilarsi all’orizzonte, con le proposte di una parcellizzazione, da un lato, dei servizi e, dall’altro, di aggregazioni senza che sia chiaro e trasparente il quadro economico d’insieme. Le diatribe tra soggetti pubblici interessati e proprietari possono creare danni calcolabili al delicato sistema sociale irpino, altro che risparmi…”.
“Le crisi e i fallimenti in essere, andrebbero affrontati in una discussione generale e trasparente per la reale tutela di lavoratori, cittadini, e anche dell’ambiente e per contrastare l’illegalità e criminalità organizzata ma anche dei così detti colletti bianchi che rappresenta l’altra piaga mai realmente affrontata nella bella città di Avellino e in Provincia”.
“Ora come non mai servirebbe un colpo di reni e tutta l’intelligenza politica e sociale di cui dispone l’Irpinia per evitare parcellizzazioni e drammi. Per questo nei giorni scorsi, unitariamente abbiamo lanciato un monito/appello per aprire un confronto trasparente tra tutte le parti che coinvolga le parti sociali. Riteniamo necessario, piuttosto che scontri con fughe in avanti che portano alla frammentazione e parcellizzazioni dei servizi/aziende, sia improcrastinabile e necessario agire subito per un accordo quadro per la vita delle Pubblic Utility che deve avere, nella settorializzazione, lo scopo di gestire i servizi pubblici (Multiutility ) così da incentivare fortemente la gestione integrata e le aggregazioni territoriali, uniche strade per realizzare una reale economia circolare a carattere industriale, in questi settori delicati e di cui la Provincia di Avellino, il pubblico non deve privarsi”.
“Ma tutto quanto non sta avvenendo e quindi se non ascoltati non resta che la mobilitazione per contrastare questo scempio immane di cui non saremo mai complici”.