Come ci si regola con i regali di Natale? A quanto si legge da un’indagine della Coldiretti con piacere e sorpresa si scopre che cibo e vino sono al primo posto nelle spese dei doni natalizi 2015 degli italiani.
Che l’Italia sia una eccellenza nel mondo per una produzione agroalimentare e vitivinicola di grande valore è cosa risaputa. Ma è importante confermarne l’importanza anche attraverso dati concreti, che in questa occasione arrivano dalla Coldiretti.
In una famiglia su tre, infatti, sotto l’albero c’è posto per i tradizionali cesti con i prodotti enogastronomici. La tendenza rilevata è verso una maggiore personalizzazione delle ceste, ma anche verso una composizione che include sempre più prodotti innovativi e al passo con i tempi, come quelli delle linee produttive green, biologiche e a chilometro zero.
Procedendo per ordine, tra i prodotti più richiesti ci sono i dolci (presenti nel 60% dei cesti), i vini e gli spumanti (circa il 58%), a seguire frutta secca e lenticchie (43%) e i salumi (42%).
Secondo la stima della Coldiretti, gli italiani durante le settimane di festa faranno registrare un consumo medio di circa cento milioni di chili tra panettoni e pandori, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, oltre sei milioni di chili di zamponi e cotechini oltre a frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. Si stima che la spesa complessiva per le feste in agroalimentare sarà di 4,3 miliardi di euro, con una media di poco più di tre ore per la preparazione del pasto di Natale.
Un deciso ritorno alla cucina e alla preparazione casalinga, dunque, che non si registrava da oltre cinquant’anni. Questi dati economico-sociali affermano la voglia di riscoprire il gusto e la tradizione del “fare cucina” in casa, rispolverando vecchie ricette e proponendone di nuove dai sapori più innovativi.
In questo senso funzionano bene anche i mercatini natalizi che offrono prodotti tipici e quelli degli agricoltori, con un ritorno al contatto diretto produttore-consumatore.