Pasquale Manganiello – Tiziana Ciardiello fa parte del direttivo di OpenIrpinia, Associazione che gravita nella sfera Pd di cui è presidente Antonello Losco, era in assemblea del Pd provinciale ed è attualmente consigliere comunale presso il Comune di Pietrastornina. Le abbiamo posto una serie di domande sullo stato attuale del Partito democratico irpino:
Amministrative 2016, l’opinione diffusa è che il Pd non sia uscito bene da questa consultazione. E’ così anche per lei?
“Potrei dire che ‘chi semina, raccoglie’ e soprattutto ‘quello che semini, raccogli’. Innegabile che il dato delle amministrative 2016 in provincia di Avellino non è dalla nostra parte e questo è sicuramente lo scotto che la nostra provincia paga a causa delle ‘marachelle’ che ha vissuto il nostro partito negli ultimi tempi. A Pietrastornina sono stata eletta con una lista civica, dove ci sono esponenti del Pd. E, nei piccoli centri come il nostro, risulta sempre più difficile mettere insieme una squadra interamente del Partito Democratico. “
Lei è riferimento di un’associazione nata da poco nel contesto provinciale del Partito Democratico. Che ruolo avrà nel Congresso se si farà il congresso?
“Onorata di far parte di OpenIrpinia. Splendide persone che ho conosciuto negli ultimi anni di militanza nel partito, anche se non basta essere belle persone in politica, ma occorre coraggio, passione e determinazione. Credo che OpenIrpinia abbia imboccato la strada giusta, raccogliendo tante giovani risorse dell’Irpinia e volendo dare voce a chi da tempo lavora sui territori in sordina, questa voce che oggi più che mai avverte l’esigenza di essere ascoltata e di avere dimostrazioni di fiducia. In ogni dove ci si riempie la bocca con “dare spazio ai giovani”, ma intanto che si fa largo ai giovani, gli stessi sono già maturi.
Io spero che il congresso sia alle porte, già solo per il fatto che questa Provincia non può restare in questo stallo per una serie di motivazioni che riguardano la città di Avellino e la provincia tutta. Io spero che OpenIrpinia possa avere un ruolo nel congresso e in associazione democraticamente sceglieremo chi saranno i rappresentanti.”
Ci sono state dichiarazioni di rappresentanti istituzionali del Pd che pensano al Commissariamento del partito provinciale. Qual è la sua opinione?
“In ogni occasione io credo che il commissariamento sia una soluzione in extremis, che non fa bene al territorio e alla Politica. Situazioni come il commissariamento vanno previste ed evitate, non indotte. Ogni evento va contestualizzato. Ritengo che questo dovrebbe essere il momento in cui la Politica deve dare delle risposte ai cittadini ad ogni livello per riacquistare fiducia. D’altro canto, ho sempre creduto che i processi si governano e si discutono dall’interno e con responsabilità.”
Renzi ha puntato tutto sul Referendum Costituzionale di Ottobre. Non crede che questa personalizzazione eccessiva possa essere dannosa per il partito?
“Si, è la prova del nove. Nel senso che Renzi , quando è stato nominato capo del Governo ha preso un impegno con i cittadini: proporre e avviare tutta una serie di riforme. In particolare, il referendum costituzionale, rappresenta, a mio parere, anche un forte segnale di responsabilità nei confronti dei cittadini e del suo partito. “
Da amministratore locale e da persona impegnata anche nella provincia di Avellino, quali sono i punti opachi che condizionano i territori?
“La Politica in cui credo è lo specchio dei territori, anche perché la rappresentanza dei territori non può essere finalizzata ai soli congressi. La Politica deve dare risposte e deve essere salda, unita, consolidata. L’immagine del Pd provinciale è frammentata, troppe correnti che coltivano il proprio orticello e, se possono, si calpestano l’un l’altra. Credo che questa sia una grande pecca, si dà l’immagine della divisione e non della coesione. Non sto proponendo un’unica idea, ma apertura e dialogo verso le questioni altrui e non credo sia errata un’unica risposta del Pd, basti trovare il compromesso giusto. Troppe risposte confondono le persone e portano solo a sfiducia e all’allontanamento.
Aggiungo che questa frammentarietà è riscontrabile certamente su tutta la provincia e, in modo particolare, le zone più interne soffrono questo avvertito distacco da un unico riferimento. Le problematiche di piccole comunità sono ai più conosciute e comuni. E, invece di condizionare in modo negativo, devono essere da stimolo per noi amministratori e rappresentanti politici. Ce ne dobbiamo fare carico nei confronti di realtà sovra territoriali nelle quali dobbiamo cercare riscontro e aiuto.”