Marco Imbimbo – Lunedì prossimo arriveranno in Aula le linee programmatiche, intanto il primo cittadino ribadisce l’apertura agli altri gruppi per la loro definizione. Il centrodestra risponde presente e detta dei paletti. Il gruppo “Mai più” si vede respingere i suoi dieci punti programmatici, ma il sindaco conferma che da nessun gruppo sono arrivate richieste su eventuali assessorati, di fatto smentendo il sottosegretario Carlo Sibilia. Intanto c’è chi vorrebbe staccare la spina all’amministrazione 5 Stelle.
E’ questo l’esito della conferenza dei capigruppo che si è tenuta questa mattina. All’ordine del giorno ci sono quelle linee programmatiche che arriveranno in Aula lunedì prossimo e che dovrebbero ricevere il voto favorevole del centrodestra, di Adriana Percopo, Stefano Luongo e Ettore Iacovacci.
Il primo aspetto chiarito in conferenza, però, è stata la denuncia di Carlo Sibilia secondo cui, alcuni gruppi, avrebbero avanzato richieste di assessorati. Ipotesi, questa, smentita dal primo cittadino. «Ha dichiarato durante l’incontro di non aver ricevuto alcuna richiesta di tal genere. La sua dichiarazione è stata verbalizzata e quindi è un atto ufficiale», spiegano Dino Preziosa, Enza Ambrosone e Luca Cipriano.
Chiarito l’equivoco, le linee programmatiche sono entrate nel vivo. Il centrodestra si è detto favorevole a collaborare, spiegando i suoi punti che verranno presentati domani durante una conferenza stampa, ma mettendo anche dei paletti. «Le linee programmatiche, per essere realmente condivise, non devono avere un colore politico», precisa Ines Fruncillo, capogruppo di “Forza Italia”.
«Vogliamo integrare le linee programmatiche perché guardiamo al bene della città e alla risoluzione dei problemi degli avellinesi», prosegue Fruncillo. Tra i punti che verranno inseriti c’è il censimento degli alloggi popolari e delle loro criticità, il potenziamento del servizio scuolabus, la riapertura di Piazza Castello., bandi pubblici per la selezione di amministratori e componenti delle società partecipate, ma anche rimozione di Ztl e rimodulazione delle tariffe per i parcheggi. «Abbiamo chiesto un ripensamento sulla proposta del Reddito di Cittadinanza, che non ci trova politicamente concordi, trovando il consenso di Ciampi».
Non sono state accolte, invece, le proposte di “Mai Più”, presentate dal capogruppo Luca Cipriano. «La nostra proposta si basava su due punti: costruzione di un programma, con tempi certi, formato da dieci priorità che superano quelle del Sindaco che raccontano le emergenze del capoluogo. Il secondo passaggio è l’azzeramento dell’attuale Giunta a favore della formazione di un governo tecnico di garanzia, che non abbia legami con alcuna forza politica ma che sia composto da persone amministrativamente valide».
Proposte che non hanno trovato la condivisione del sindaco Ciampi, così come la richiesta di ritirare il ricorso al Tar. «Di fronte a queste bocciature, possiamo anticipare il nostro voto negativo alle linee programmatiche», annuncia Cipriano, puntando il dito anche contro i ripensamenti di Ciampi sul suo programma: «Il reddito di cittadinanza è sparito, quindi è stato sconfessato uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle».
Anche il Pd annuncia il suo voto contrario alle linee programmatiche: «Siamo sempre stati scettici di fronte all’apertura di Ciampi – spiega il capogruppo Enza Ambrosone. Se fosse stata, il sindaco avrebbe dovuto azzerare la Giunta». Al pari di Cipriano, anche Ambrosone evidenzia il passo indietro di Ciampi sul reddito di cittadinanza: «E’ stato messo da parte uno dei punti prioritari dei 5 Stelle, quindi la distanza tra le cose dette e quelle fatte rischia di diventare siderale. Dopo il Consiglio di lunedì, valuteremo gesti consequenziali, ma sarebbe meglio se il sindaco prendesse atto del responso che arriverà dall’Aula».
Insomma, ad oggi, nulla è da escludere, tra mozioni di sfiducia e dimissioni dei consiglieri comunali, mentre un eventuale addio di Ciampi è un’ipotesi molto remota.
Conferma in questo senso arriva anche da Nello Pizza, capogruppo de “I Popolari”. «Sulle dimissioni ci riserviamo di valutare insieme – spiega. Più volte abbiamo dichiarato che questa esperienza amministrativa vada chiusa e tutto deve essere finalizzato a ciò. E’ chiaro che da soli non siamo in grado di arrivare a questa chiusura. L’idea delle dimissioni nasce e va avanti se siamo in grado di condividerla con la maggioranza del consiglio. Altrimenti saremo opposizione così come previsto».
I “Popolari”, quindi, confermano la loro volontà di porre fine a questa amministrazione, ma servirà l’appoggio anche del resto dell’Aula, almeno 17 consiglieri in totale dovranno sposare questa tesi. «La votazione sulle linee programmatiche servirà a capire chi è maggioranza e chi opposizione», conclude Pizza.
Dino Preziosi, capogruppo di “La svolta inizia da te”, invita l’Aula ad esprimersi tra voto favorevole e contrario: «L’astensione è un voto neutro, non si è né maggioranza né opposizione. Dobbiamo smetterla di nasconderci dietro alle ambiguità. Durante la capigruppo, inoltre, il sindaco ha ribadito non aver ricevuto alcuna richiesta su eventuali ingressi in Giunta, quindi chi dice il contrario sostiene il falso. Anzi devo dire che un mio candidato è stato avvicinato da qualcuno, quindi la situazione si è ribaltata».