Ciampi: “Pronto a dialogare con tutti”. Preziosi: “Da solo non ce la può fare”

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Marco Imbimbo – Completate le procedure di rito, con la nomina del presidente del consiglio e la presentazione della Giunta, il dibattito in Aula è stato un elenco di bordate al primo cittadino a cominciare dal sottolineare l’assenza di spiegazioni di Ciampi sia sulla formazione della sua Giunta e sul programma per la città. Da parte di Sabino Morano, però, è arrivata anche l’ultima disponibilità al sindaco a sostenere un governo del cambiamento: “Ma servono i fatti”. Da parte di Ciampi però è arrivato l’annuncio: “Voglio un programma di salute pubblica, sono disponibile a dialogare con tutti nell’interesse della città”.

A chi lo ha accusato di essere ancora in campagna elettorale, Ciampi replica: “La mia è finita il 25 giugno. Questa amministrazione è stata votata per fare il cambiamento e così sarà. Non ci sono alternativecompromessi, ma il risultato elettorale ha determinato l’anatra zoppa. Voglio essere un sindaco di garanzia per questo ho sempre parlato di programma di salute pubblica e mi adopererò per realizzarlo. Non ci saranno chiusure né compromessi. Sono disposto a collaborare con tutti nell’interesse dei città senza pregiudiziali di carattere politico”.

La prima a prendere la parola è stata Nadia Arace (Si può): “Non basta dire di voler fare le cose, bisogna farle bene. Oltre alle competenze servono politica, visione e strategia. Tutto ciò rappresenta per me più di una preoccupazione”. Sulla Giunta annuncia di non voler esprimere giudizi, ma non può non sottolineare “la fragilità di questo governo”. Inoltre invita Ciampi a realizzare quel cambiamento di cui si è fatto promotore in campagna elettorale. Per farlo deve “mettere il consiglio al riparo da trattative segrete, quindi bisognerebbe chiarire le ambiguità di comportamento, come quello che è accaduto all’assemblea dell’Alto Calore. Il cambiamento va riempito e qualificato, aspettiamo risposte importanti. Ma si comincia male se si approva il cartellone di eventi con tanto di conferenza stampa, poi si scopre che non ci sono soldi e si invoca l’aiuto del Consiglio Comunale”.

Nicola Giordano (Avellino è popolare) sottolinea: “Il sindaco avrà la condanna a governare. Scopro che c’è una delega agli Eventi in Giunta, ma questa è una cosa che fanno le proloco nei paesi – ironizza. Credo sia giunto il momento di chiudere la campagna elettorale. Il sindaco aveva annunciato in campagna elettorale che avrebbe dimezzato la sua indennità, ma ancora non l’ha fatto. Intanto chiede all’Aula una variazione a bilancio per il Ferragosto, ma forse ne servirebbe un più ampia e per argomenti più importanti come le scuole”.

Anche Dino Preziosi (La svolta inizia da te) sottolinea le stranezze nella composizione della Giunta: “Ci sono deleghe nuove e mai sentite prima. Inoltre non condivido l’accorpamento tra Lavori pubblici e Urbanistica, roba da fantascienza. Invito Ciampi a risolvere delle incompatibilità in Giunta, se ci sono”. Per poi lanciare un appello al primo cittadino: “Ha solo 5 consiglieri, siamo tutti opposizione per legge, quindi per il bene della città trovi la collaborazione dell’Aula portando dei punti in comune da condividere, altrimenti avrà molti problemi ad andare avanti. Se decide di dimettersi, lo fa solo perché non è in grado di governare o perché i conti del Comune sono in gravi condizioni. Ciampi da solo non ce la può fare”.

Enza Ambrosone (Pd) non condivide la decisione del sindaco di arrivare in Aula senza presentare le linee programmatiche: “Mi sarei aspettato che ci avesse detto su quali argomenti gli assessori si andranno a cimentare”.
Un ultimo invito a collaborare per il bene della città è arrivato da Sabino Morano (centrodestra): “Al ballottaggio abbiamo preso una posizione netta perché ritenevamo servisse un cambiamento alla città ed eravamo disponibile a sostenere un governo del genere. Al netto di alcuni modi di agire che non abbiamo condiviso, c’è ancora questa disponibilità perché riteniamo che serva un governo di discontinuità. Ci sarà sempre una collaborazione in questa direzione, ma servono i fatti. La campagna elettorale è finita, ma i toni restano gli stessi. Rinnoviamo la disponibilità, ma chiediamo un cambio di passo immediato”.

Lo sconfitto al ballottaggio Nello Pizza sottopone due questioni urgenti da affrontare: far partire gli Sprar e salvare l’archivio storico di Avellino. “La memoria della città rischia di scomparire, potremmo utilizzare Villa Amendola come sede”.