Ciampi apre al Consiglio: conta più la città o le poltrone?

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“Accettare le idee non significa dare poltrone. Ringrazio il sottosegretario Carlo Sibilia e il deputato Michele Gubitosa per aver condiviso e rafforzato la mia visione politico-amministrativa e quanto ho dichiarato nei giorni scorsi. Aprire sulle linee programmatiche, come ho fatto giovedì in consiglio comunale, non vuol dire dar vita ad un rimpasto in giunta, non vuol dire essere pronti a trattare su nomi e poltrone.

Noi siamo disposti, invece, a ragionare sulle proposte, le idee ed i suggerimenti che consentano di amministrare Avellino nell’interesse di tutti, con l’apporto di tutti, ma nella massima trasparenza. Apriamo sul programma, non su altro.
Noi siamo lontani anni luce da tutto questo e andremo avanti per la nostra strada in piena autonomia”.

L’ennesima apertura di Vincenzo Ciampi ha una natura sibillina e sa quasi di ultimatum a quelle forze che in campagna elettorale hanno promesso ai propri elettori di protendere tutti i propri sforzi per voltare pagina. Molti oppositori del sindaco pentastellato hanno sperato e sperano tuttora in una fine per consunzione del progetto amministrativo di Ciampi: ostacolarlo, sbattergli in faccia tutte le porte, stringerlo in un percorso a ostacoli credendo di rodergli quel consenso conquistato lo scorso 24 giugno. In ogni modo, non andrà così.

Se davvero l’obiettivo di qualcuno era strappare una poltrona di assessore, come riportato da alcuni quotidiani locali, ha fatto bene Ciampi ad andare avanti per la sua strada, a volte anche coscientemente incoerente, perchè consapevole di avere dalla propria parte i cittadini.

Ciampi è quindi disposto a governare con la collaborazione delle opposizioni ma non in cambio di poltrone. L’ultimo post è un messaggio chiaro e perfettamente in linea con quanto espresso anche da molti attuali consiglieri comunali già in campagna elettorale: lavorare per rilanciare Avellino.

Sfiduciare Ciampi solo ora e non due mesi fa avrebbe un solo significato e cioè che il sindaco non si è piegato alle richieste di poltrone.

È ora che le opposizioni escano dal guado e diano un serio contributo per il bene della città. Ritirare le linee programmatiche è stato un gesto forte che permette di superare l’impasse, è un segnale di apertura che chi ha a cuore Avellino ha il dovere di raccogliere.

Pensare di erodere il consenso di Ciampi con questa strategia ostruzionistica è pura follia. Molti hanno dato il M5S per spacciato tante volte (vedi Europee, caso Marra a Roma, ecc.) ma il bacino di voti è sempre cresciuto nonostante numerose campagne denigratorie.

È il momento che i consiglieri di opposizione diano risposte alla città che non merita di essere ostaggio di strategie da prima repubblica, pianificate a tavolino, che nulla hanno a che fare con il processo di cambiamento in atto in tutto il Paese.