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“Ci ritroviamo nella stessa condizione di precarietà”. Uds all’attacco: “Nuovo anno, stessa scuola”

“Nuovo anno, stessa scuola”: è questo lo slogan scelto dall’Unione degli Studenti, in qualità di sindacato studentesco, riportato sullo striscione affisso davanti al carcere borbonico di Avellino.

“Lo striscione serve a lanciare un messaggio chiaro: noi studenti e studentesse non siamo soddisfatti di come il governo e l’amministrazione comunale hanno gestito questo rientro delle aule”, dichiara Chiara Mariconda, coordinatrice di Uds Avellino. “Ci aspettavamo maggiore impegno e competenza, invece non ci sono stati cambiamenti rispetto all’anno precedente”.

“Un esempio lampante della scorretta gestione del rientro riguarda le modalità di screening e prevenzione del contagio: la forma più efficace per monitorare la diffusione del virus è l’uso dei tamponi. Ogni tampone rapido costa dai 15 ai 20 euro, un costo alto per una famiglia media italiana. Noi chiediamo che i tamponi rapidi salivari siano gratuiti o almeno a un prezzo accessibile per tutti gli studenti e le studentesse. Inoltre sarebbe opportuno effettuare dei tamponi a campione, settimanali o mensili, per tenere sotto controllo i contagi”, prosegue Chiara Mariconda.

“Anche sulla questione del trasporto pubblico non è stato risolto il problema alla radice, aggiunge Anita Maglio, responsabile organizzazione di Uds Avellino. “Il territorio irpino deve avere a disposizione una buona rete di trasporti, data la sua conformazione geologica e la disposizione della popolazione, la quale in buona parte non vive nel capoluogo e necessita dunque di spostarsi. Già prima della pandemia, la mancanza di una stazione stabile dei pullman, l’insostenibile scarsità di corse e i costi alti degli abbonamenti ostacolavano la mobilità gratuita. In aggiunta, la regione Campania ha proposto trasporti pubblici gratuiti per i vaccinati, una decisione che non è risolutiva, in quanto da anni gli studenti e le studentesse si battono per ottenere un trasporto pubblico gratuito per tutti. Se si pensa che la mobilità gratuita, che dovrebbe essere basilare per un effettivo diritto allo studio, possa essere ridotta a un temporaneo incentivo per la vaccinazione, si sta giocando con i diritti fondamentali della comunità studentesca come con la Tombola”.

“Un altro errore è stato abolire il distanziamento obbligatorio”, afferma Maria Chiara Della Pace, responsabile comunicazione di Uds Avellino- “il metro di distanza tra i banchi è una raccomandazione e sarà applicato solo qualora le condizioni strutturali degli edifici scolastici lo consentano. Ancora una volta viene rimandata la soluzione di un problema preesistente all’epoca covid, quello dell’edilizia e delle classi pollaio”.

“Per noi è inaccettabile ritrovarsi a vivere nella stessa condizione di precarietà e incertezza che vivevamo un anno fa. Dopo quasi due anni di didattica a distanza, in cui abbiamo atteso un effettivo ritorno in sicurezza, il governo non propone cambiamenti definitivi. Questa attivazione promossa il primo giorno di scuola è fondamentale per comunicare il nostro malcontento e l’urgenza di far rinascere la scuola dalle fondamenta”, conclude Maria Chiara Della Pace.

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