“Sono fortemente preoccupato. Se viene tagliato il Landolfi e la medicina sul territorio resta così come è, i medici di base, veri e propri eroi in questa comunità, considerando la paventata chiusura del Pronto Soccorso, avranno non poche difficoltà ad assistere un’area che è particolarmente popolosa e che necessita di continua assistenza”. Così, Bruno Aliberti, candidato della lista “Noi Campani con Mastella” alle prossime regionali, interviene sulle ultime vicende sanitarie e in modo particolare su quella che riguarda la Valle Irno-Solofrana, negli ultimi mesi oggetto di importanti decurtazioni.
Il camice bianco effettua anche una propria riflessione generale rispetto all’organizzazione della sanità territoriale. “Non può essere più come una volta che il paziente dopo essere andato dal curante si reca direttamente in ospedale. Ecco perchè serve potenziare quanto prima i distretti sanitari. In tal senso non bisogna fare tanta demagogia, ma aumentare le prestazioni specialistiche e soprattutto fare in modo che questi presidi possano essere attrezzati anche per dare risposte in una cosiddetta prima emergenza, per fare in modo che sempre meno pazienti arrivino ai Pronto Soccorso. Specialmente nei nostri Comuni, serve organizzarsi presto per fare in modo che si possa intervenire quanto più possibile in loco. Detto ciò, è chiaro che lotteremo fino all’ultimo affinchè l’ospedale resti aperto. Allo stesso tempo, però, non si possono lasciare soli i medici di base, che senza territorio e con un’emergenza lontana, saranno l’unica risposta immediata per chi avrà un problema”.
Allo stesso modo, però, Aliberti esprime la propria vicinanza ai comitati locali. “Non saranno lasciati soli. Mi sto attivando per portare nelle sedi dovute un problema che tocca da vicino questa comunità. Bisogna tenere alta la guardia e non mollare un centimetro perché il Landolfi va potenziato e non chiuso. Ringrazio i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e soprattutto i tanti cittadini, che in questi giorni, stanno dimostrando attaccamento verso il proprio territorio, facendo sentire la loro voce perché soltanto insieme possiamo vincere la nostra battaglia”.