Chiusano, De Angelis:”Trasmessa a senatori e deputati proposta di emendamento al decreto liquidità”

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L’Italia e i Comuni hanno bisogno di liquidità: non solo anticipando il pagamento di Fsc (fondo di solidarietà comunale) per intero ma anche sbloccando risorse che già ci sono e sono vincolate a sostegno degli equilibri. Un importante risorsa interna già disponibile nei Comuni è’ Il fondo crediti dubbia esigibilità. Circa 5 miliardi di euro accantonati nei 7904 comuni.

L’ipotesi richiesta è di rimodulare la quota complessiva da accantonare per i comuni, in particolare al 50 per cento per l’anno corrente.

Rimodulazione percentuali perequazione per emergenza Covid-19

FCDE

(Utilizzo in deroga del fondo crediti di dubbia esigibilità)

  1. Al fine di adottare iniziative finalizzate al sostegno delle imprese e al rilancio economico del territorio di competenza, gli enti locali, nel corso dell’anno 2020, possono variare il bilancio di previsione 2020-2022 per ridurre il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato per l’esercizio 2020 nella missione ”Fondi e Accantonamenti” ad un valore pari al 50 per cento dell’accantonamento quantificato nell’allegato al bilancio riguardante il fondo crediti di dubbia esigibilità. Le disposizioni sono sostituite dalle seguenti rimodulazioni: “il 50% per cento per gli anni 2020 e 21, il 70 % per l’anno 2022, il 80 % per l’anno 2023, l’90 % per l’anno 2024, il 100 % dall’anno 2025”.

Motivazione

Nelle more della emergenza Covid-19 al fine di disporre degli elementi necessari per valutare gli effetti della perequazione delle risorse attivata, si ritiene necessario rimodulare la gradualità del meccanismo perequativo, al fine di poter intervenire in modo più incisivo e consapevole alle esigenze di svincolo di somme interne comunali.

Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE).