Chiuso l’asilo di Torrioni: la disperazione di una mamma

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Di seguito una lettera giunta alla nostra redazione da parte di una mamma residente nel comune di Torrioni:

“Mi faccio portavoce di altre mamme che come me da lunedi 24 ottobre 2016 si trovano costrette a veder negare il diritto ai propri figlioletti di appena 3 anni di frequentare la scuola di infanzia nel comune di Torrioni (AV).
Difatti, il plesso di proprietà comunale, è stato chiuso con effetto immediato adducendo la seguente motivazione “non sussistono le garanzie minime per garantire l’apertura”.
La domanda che noi mamme disperate ci stiamo ponendo:
– è possibile che in pochi giorni venga immediatamente chiuso con effetto immediato un asilo da noi ritenuto un modello di eccellenza, ove le maestre e i collaboratori accudivano i nostri piccoli come veri e propri figli?
– è una colpa abitare in un piccolo comune di poche centinaia di abitanti dove il comprensorio di tre paesi (Chianche – Petruro Irpino e Torrioni) non superano le 1000 persone?
– Che colpa abbiamo se in una piccola comunità come la nostra ci sono appena 6 bimbi frequentanti l’asilo e che gli altri plessi sono distanti a 10 chilometri?
– è una colpa o un’istigazione alla chiusura aver chiesto all’ente locale di Torrioni la possibilità di attivazione del servizio scuolabus e mensa per i nostri cuccioli?
– siamo state troppo disponibili – dopo una “secca” negazione” ai servizi richiesti – a rinunciare al servizio scuolabus e mensa, per venire incontro alle problematiche economiche esternate dai rappresentanti dell’ente locale di Torrioni?
– è un reato pensare che con l’arrivo degli immigrati ospitati nella metà del plesso scolastisco in questione potesse permettere al comune di contribuire – con una parte dei finanziamenti ricevuti – al corretto svolgimento delle attività scolastiche? evidentemente ci siamo sbagliate: ha contribuito alla immediata chiusura.
– nel 2016 è mai possibile che in una zona disagiata come la nostra si pensa di “fare economia” – chiudendo l’unica scuola d’infanzia facente servizio a tre piccolissimi comuni – e non a guardarsi intorno dove insistono diverse scuole d’infanzia nel raggio di pochi chilometri?”