L’adulterio fa male al cuore. No, non è una leggenda metropolitana o una facile metafora sull’organo vitale più inflazionato in poesie e canzoni d’amore, ma il risultato di uno studio, tutto italiano, dell’Università di Firenze, i cui ricercatori si sono dedicati a quegli uomini che, anziché restare fedeli alla propria partner, inseguono donne più giovani e performance lontane dai loro standard.
La ricerca ha osservato l’impatto di alcuni comportamenti, riconducibili proprio al tradimento coniugale, sulla salute, ed ha concluso che i rischi di infarto mentre si è con un’amante sono molto più alti rispetto a quando ci si trova con la propria moglie o compagna. Questo perché “l’emozione” del tradimento, in contrapposizione alla “sicurezza” del proprio rapporto di coppia, mette a dura prova le arterie e la pressione sanguigna.
I mariti infedeli, dunque, stiano attenti: e chissà che un pericolo di questo genere non possa portare tanti potenziali fedifraghi a rispettare il proprio vincolo matrimoniale. Anche se, pur ‘risolvendo’ l’annoso problema delle infedeltà dei mariti, resterebbe quello, altrettanto annoso, delle infedeltà delle loro mogli.
Redazione Irpinia
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