Centenario dell’Elevazione a Ente morale, con Regio Decreto del Re d’Italia Vittorio Emanuele III per gli alti fini patriottici, dell’“Associazione combattenti e reduci”. Presso la Sala Thomas Menino del Comune di Grottaminarda, l’Associazione, con il patrocinio del Comune, ha organizzato una intensa tavola rotonda in cui la pace, la patria e la trasmissione di questi principi alle nuove generazioni sono state le tematiche centrali.
L’incontro è stato reso ancor più toccante dalla testimonianza dell’ultimo reduce di guerra, Francesco Faretra, soldato del 23° Reggimento di Fanteria nelle campagne di guerra 1943, 1944 e 1945, Medaglia d’Onore conferita della Presidenza della Repubblica Italiana nel 2021.
Ha aperto la tavola rotonda Goffredo Covino, Presidente della Federazione ANCR di Avellino, ringraziando sia il Sindaco, Marcantonio Spera, per l’ospitalità sia le numerose persone presenti, soprattutto i giovani. Covino ha sostenuto che l’unico modo per ringraziare i milioni di persone che hanno combattuto per noi e per la nostra libertà, sacrificando la propria vita, consiste nell’essere cittadini che praticano la pace ogni giorno e sensibilizzando i giovani, non solo in occasione del 25 aprile o del 4 novembre, su quest’ultimo punto si è prefissato un’associazione più presente sul territorio.
Il Sindaco Spera, ha ringraziato l’Associazione per i valori condivisi e ha convenuto su quanto è importante avviare una collaborazione con le Istituzioni scolastiche affinché tra i banchi di scuola e nelle aule, luoghi in cui le coscienze si formano, valori come la pace, la patria e l’altruismo possano continuare nel tempo.
Il Colonello Scotto di Tella, ha sottolineato sia che l’Associazione non ha colori politici sia quanto forte è la collaborazione con le forze armate.
Ha preso poi la parola Don Rosario Paoletti che ha ribadito quanto è necessario lavorare sull’informazione nelle scuole, sullo studio della storia e sulla formazione dei cittadini affinché nessuna guerra possa scoppiare, e nel mondo purtroppo ce ne sono tantissime.
La Professoressa Gabriella Rapa, riportando le parole di Primo Levi, ha ribadito quanto detto dagli interventi precedenti e quanto forte possa essere la memoria per poter cambiare la società futura.
La tavola rotonda è proseguita con l’ intervento di Antonella Losanno, nipote di un ex combattente, che ha sottolineato il valore delle associazioni su un territorio, tanto è che l’articolo 18 garantisce il diritto di associazione dei cittadini e che essa stessa è un ente giuridico perché è costituita da un insieme di persone che si riuniscono con un scopo.
È stata poi la volta dello storico Raffele Masiello che, viaggiando appunto nella storia, ha spiegato ai presenti la genesi dell’Associazione, nata agli inizio del secolo del 1900, come una costola dell’ “Associazione degli Invalidi di guerra”, per assistere economicamente, socialmente e psicologicamente sia i fortunati che tornarono dalla guerra, sia le loro famiglie, affinché non si sentissero soli e in miseria.
Il pomeriggio si è concluso con la toccante intervista del Presidente Covino al reduce Francesco Faretra, (99 anni a novembre) testimone sia della guerra che dei campi di lavoro in Germania. Faretra è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico strappando sorrisi e commozione attraverso il racconto drammatico di episodi che l’hanno interessato in prima persona nel campo di lavoro e del rocambolesco ritorno a casa. L’intervista è terminata con una domanda che Faretra ha voluto porre al pubblico: «Che cosa è una guerra?»: il pubblico è rimasto silenzioso e lui ha ripreso: « è fame, miseria e freddezza. Al mio ritorno Grottaminarda era il paese più bello del mondo».