Cgs, è scontro: lavoratori sul piede di guerra annunciano lo sciopero

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E’ scontro tra i lavoratori del Cgs, la società a totale partecipazione dell’Asi specializzata nella depurazione ed in altri servizi alle aziende, ed i vertici dell’ente. Dopo gli annunci, sindacati e addetti sono pronti a mettere in campo azioni di protesta per contrastare il piano avviato dal Comitato direttivo con la presentazione di una richiesta di concordato in bianco per arrivare alla chiusura del Cgs ed al trasferimento delle attività ad una società pubblico privata. Al termine di un’assemblea molto partecipata, le maestranze hanno annunciato – attraverso una comunicazione delle Rsa inviata al Prefetto Maria Tirone ed al presidente dell’Asi Vincenzo Sirignano – la proclamazione dello stato di agitazione con “la possibile occupazione della sede lavorativa” e l’avvio delle procedure di legge per lo sciopero dalle attività, in primis dalla depurazione dei reflui industriali.

Nel corso dell’assemblea – che, per la prima volta dopo la trasmissione “IrpiniALavoro” in onda sulla web tv di Irpinianews, ha visto seduti allo stesso tavolo i segretari della Fiom Cgil, Sergio Scarpa, della Uilm, Gaetano Altieri e della Fismic, Giuseppe Zaolino – i rappresentanti sindacali hanno ribadito le motivazioni di un’opposizione che non è pretestuosa, ma poggia le basi sull’assunto che “il solo ingresso dei privati, senza un piano di rilancio concreto, può poco per una società che accumula perdite di oltre 100mila euro al mese”.

Le organizzazioni di categoria sono preoccupate dalla possibilità che l’ingresso di imprenditori nel capitale sociale possa non garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali. Tra l’altro, non mancano le proteste degli stessi addetti del Cgs per il diverso trattamento assicurato dai vertici dell’Asi ai lavoratori diretti dell’ente: “tra pochi giorni i nostri colleghi percepiranno le mensilità di gennaio, noi attendiamo ancora il saldo di dicembre”.