CGIL, UIL e UGL: “Elezione comitato provinciale Inps altra brutta pagina irpina”

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Cgil
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L’elezione della presidenza del Comitato provinciale dell’INPS di Avellino segna un’altra brutta pagina del sistema di relazioni industriali e rapporti sindacali sul territorio Irpino.
Dopo l’INAIL la storia si ripete, il giorno 9 u.s. in occasione della prima seduta del comitato dell’INPS si è provveduto all’elezione del presidente, con l’assenza al momento del voto di tutte le parti istituzionali(INPS. DTL, MEF) che non hanno partecipato al voto, avendo sollevato anche eccezioni di incompatibilità che anche da sole avrebbero consigliato, non solo un rinvio, ma un’attenta valutazione sulla opportunità di continuare nell’azione unilaterale e coordinata tra soggetti che dovrebbero rappresentare interessi diversi.
La presidenza dell’organismo è riservata dalla norma ad uno dei componenti del comitato “eletto tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti” ed appare evidente come il mancato consenso da parte di tre delle organizzazioni dei lavoratori presenti nel comitato, su quattro, non assegna al presidente eletto alcuna rappresentanza proprio della parte di cui dovrebbe essere rappresentante, cosa che non solo stride con la norma ma pone anche evidenti problemi di affidabilità politica nei confronti delle organizzazioni sindacali, che ancora una volta devono assistere ad accordi predeterminati tra rappresentanti di imprese e associazioni diverse da quelle dei lavoratori, che pongono anche serie difficoltà circa l’autonomia interpretativa nelle attività che il comitato dovrà garantire.
I delegati di CGIL UIL UGL non parteciperanno a nessuna seduta, riservandosi di impugnare il provvedimento assunto, al solo scopo di ristabilire la normalità delle procedure che in ogni parte del Paese vedono prima di ogni cosa l’accordo e la rotazione sull’esercizio delle presidenze in tutti gli organismi costituiti, attivando nel contempo ogni procedura per garantire funzionalità imparzialità e legittimità ad un organismo che deve ritornare alla utilità del lavoro e non delle professioni.

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