«L’Irpinia è nella morsa della disoccupazione e del precariato. C’è urgenza di investimenti e di risorse certe destinate a interventi utili». Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil irpina, anticipa alcuni temi che saranno discussi nel corso dell’assemblea generale in programma domani alle 10 presso il Centro per la formazione e sicurezza (Cfs) di Atripalda: sarà presente il segretario generale della Cgil Campania Nicola Ricci.
Diverse le vertenze ancora aperte (Iia, Fca, Novolegno e la criticità indotto Whirlpool) e le grandi opere bloccate (Lioni-Grottaminarda), Fiordellisi sollecita il neo sindaco di Avellino Gianluca Festa anche su Alto Calore e Irpiniambiente: «Dica al più presto cosa ha intenzione di fare». In quadro non solo a livello provinciale non è roseo. Il riferimento è all’autonomia differenziata caldeggiata dal governatore De Luca che potrebbe abbattersi come un macigno sulle aree interne aumentando a dismisura l’isolamento. «Un colpo mortale: per questo motivo sostentiamo la necessità di un confronto critico e unitario scon Cisl e Uil. Col loro abbiamo già espresso, nella piattaforma del 9 febbraio scorso, l’esigenza di prevedere maggiori investimenti pubblici e una nuova politica industriale in grado di individuare filiere strategiche legate alla Green economy, all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile, incrementando pure gli investimenti privati, le competenze e le professionalità, l’occupazione e i salari. Rilanciando, in questo modo, la domanda interna e nel contempo qualificando la specializzazione produttiva, per esempio, nel distretto contrario di Solofra o nell’automotive».
«Le politiche sia regionali sia nazionali non sono all’altezza o sono quantomeno insufficienti rispetto alla necessità di rilancio del Mezzogiorno e in particolare dell’Irpinia».
«Ma ci sono anche altri problemi: le incertezze legate a due importanti e fondamentali utility pubbliche come Alto Calore e Irpiniambiente che stanno soffrendo a causa di una visione istituzionale sbagliata con soci o utenti pubblici che non aiutano le società, anzi da anni le appesantiscono con pratiche clientelari o mancati pagamenti dei corrispettivi dovuti per i servizi. E l’esclusione di referenti irpini dall’Ente idrico campano (Eic), mi auguro che non sia il preludio a operazioni di privatizzazione per Alto Calore. Infatti, il servizio idrico deve essere attenzionato, considerando che le aree interne sono il bacino naturale per l’intero territorio regionale (e non solo) con la sistemazione degli impianti e delle reti».
Domani nel corso dell’assemblea sarà discusso il documento «Il lavoro si fa strada»: «È un riferimento per aprire una discussione su come realizzare esperienze di contrattazione inclusiva unitamente al rafforzamento della contrattazione sociale e territoriale, affrontando anche il tema di un cambio di passo su tesseramento e proselitismo».