I segretari generali Irpini di CGIL e UIL hanno declinato l’invito della segreteria provinciale del PD per la conferenza programmatica provinciale svoltasi a Capriglia presso Hotel Cappuccino a fronte del iniziativa tenuta da Renzi alla EMA di Morra De Santis. Le iniziative del partito democratico o sono sempre fonte di reciproco civile rispetto o non sono, dobbiamo prendere atto che vi è una insostenibile dicotomia tra la sensibilità auspicata per il sindacato è quelli del gruppo dirigente del PD nazionale e locale. Le espressioni di voto su alcune decisioni del governo ( jobs act, e tagli ai patronato solo,per avere qualche esempio) è evidente che siano fonte di profonde diversità e questo pur rientrando nella legittimità delle diverse sensibilità, e anche tralasciando gli impegni disattesi su alcune vertenze locali, non possono spiegare la profonda mancanza di rispetto per la funzione è il ruolo delle organizzazioni sindacali, da parte di dirigenti e deputati del PD che si sono adoperati per la organizzazione della visita di Renzi. La scelte di campo del governo e del PD verso le imprese e contro i sindacati e i lavoratori e pensionati sono palesi e stanno già facendo i loro danni come successo in Emilia e Calabria allontanato ancor più la gente dalla politica e dalle urne, ma se deputati Irpini del PD si adoperano anche per accrediti e organizzazioni di incontri con i lavoratori senza nessuna sensibilità verso chi ogni giorno deve registrarne le difficoltà e l’abbandono proprio da parte di chi come loro prima non ne sostiene le istanze ed i diritti in parlamento e poi ne fa strumento per propaganda e promesse politiche, allora vuol dire che non vi sono né gli elementi ne le condizioni per provare a parlarsi, se non si recupera il reciproco rispetto che fino ad oggi il sindacato non ha smarrito, come appare evidente non si può dire del PD locale. Al segretario provinciale De Blasio,ringraziando per l’invito, esprimiamo tutto la nostra difficoltà a partecipare ad un assise con chi, appunto ieri sera, ha provveduto scientemente a ignorare non gli uomini (cosa che non ci tocca assolutamente) ma la funzione delicata che proviamo ad esercitare anche per gestire situazioni più che difficili, che alla vigilia di una tornata elettorale regionale così complicata è difficile sicuramente non offrono alcun elemento di conforto per coerenti identificazioni politiche. Ai deputati “accompagnatori “non abbiamo niente da dire se non che il reciproco rispetto è la prima condizione per provare a immaginare obbiettivi comuni, e vista la loro sensibilità dobbiamo dedurre che fortunatamente nulla ci accomuna e niente ci apparterrà, aspettando che i cittadini possano scegliere liberamente se è da chi farsi ben rappresentare.