FOTO/ Una storia lunga cent’anni, tanti auguri nonna Linda

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“E cosi la cara nonna Linda, come la chiamano affettuosamente i cinque nipoti Daniela, Gerry,Francesca, Roberta, Simona, e  i due pronipotini Andrea e Francesco, è giunta alla sua centesima primavera. Un secolo di storia hanno visto i suoi occhi, che ancora si ravvivano al ricordo della visita del re e del duce ad Avellino nel 1936 quando aveva solo 19 anni. Quanti fatti, quanti volti, quanti ricordi, alcuni più vivi come quello del 14 settembre 1943, altri un po’ sbiaditi dal tempo come il terremoto del 1930.

Nonna Linda festeggia 100 anni
Nonna Linda festeggia 100 anni

In tutti però si avverte questa straordinaria presenza di una donna che non si è data mai per vinta, anche quando gli eventi l’hanno provata duramente. Il suo volto si fa serio quando rivive i momenti del sorvolo degli “aerei a doppia fusoliera” americani, e delle bombe che cadevano nel cortile di casa e sui tetti della scuola industriale di Viale Italia ad Avellino, dove c’era il comando tedesco, il ricordo delle amiche perse,  di quelle riabbracciate dopo questi eventi così tragici fanno ancora presenti tanti  volti che il tempo, nel suo scorrere inesorabile, ha poi portato via.

Vide il sole oscurarsi nel marzo del 1944 per l’eruzione del Vesuvio, e la pioggia di ceneri e di pomici era veramente una cosa strana e insolita.

Ero sulle sue ginocchia, a vedere la tv dei ragazzi, nell’estate del 1963 quando a otto anni feci la mia prima esperienza di terremoto ad Avellino. Lei però, che lo conosceva bene, non si perse d’animo, mi prese per mano, insieme alla cara nonna Erminia, sua madre, classe 1884, e mi portò in strada al sicuro. Tutta la mia storia l’ho condivisa con lei, in un rapporto di odio – amore che lega i figli ai propri genitori, che molto spesso vorremmo che fossero diversi, che somigliassero di più agli eroi della nostra fantasia, ma che sono i migliori che mai avremmo potuto avere. Di loro, e non di altri, il buon Dio si è servito per donarci la vita. a Lui va il mio ringraziamento per avermela donata, a Lui l’affido perchè possa custodirla in questa e nell’altra vita.”

Con affetto suo figlio Claudio Testa