Il sindaco di Sperone, Marco Alaia, si appella alla società Autostrade S.p.a. per la richiesta di dissequestro del cavalcavia numero 22 del tratto irpino della A-16 a cui, lo scorso 5 giugno, sono stati apposti i sigilli dalla Procura della Repubblica di Avellino per il potenziale rischio di crollo. La chiusura dell’opera, infatti, continua ad impedire l’accesso dei veicoli all’interno della “Euronut”, l’azienda irpina che si occupa di lavorazione di nocciole e che si erge proprio sull’altra sponda dell’opera.
Ai disagi della “Euronut”, tuttavia, si aggiungono anche quelli di diversi braccianti della zona, impossibilitati ad accedere con i loro mezzi agricoli ai rispettivi fondi, assieme a quelli di una famiglia che vive nelle vicinanze, costretta a raggiungere a piedi la propria abitazione.
A seguito del sequestro, i legali di Autostrade avevano dapprima proposto il Riesame, successivamente ritirato con formale rinuncia, così come aveva fatto anche l’ente comunale la cui richiesta aveva avuto esito negativo. Il Gip ha comunque respinto tutte le istanze di dissequestro, pur concedendo due proroghe per provvedere alla messa in sicurezza della struttura.
Ma se per i consulenti della Procura quel ponte continua ad essere a rischio, il sindaco Alaia ha intanto chiesto l’attenzione del Prefetto, dei parlamentari e del Procuratore Rosario Cantelmo, per valutare l’ipotesi di parziale e temporanea riapertura dell’opera, nel rispetto delle 34 tonnellate di carico che per la società Autostrade sarebbero sostenibili. Questo, pur chiedendo chiaramente ad Autostrade una prossima ricostruzione ex-novo del ponte.
Lo scorso 27 luglio è stata intanto depositata la relazione sulle prove di carico effettuate sull’opera, un atto a cui il Comune di Sperone non ha accesso ma che, ovviamente, resta ad esclusiva disposizione delle parti in causa. Prove di carico che potrebbero rivelarsi decisive – da qui l’appello di Alaia – solo se ci sarà una successiva istanza da parte di Autostrade.