“Cautela sulla pubblicazione dei nomi”. Indagine aste, l’appello dei penalisti alla stampa

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Renato Spiniello – “Cautela nel pubblicare nomi e cognomi di persone indagate, si rischia di rovinarne la reputazione e parliamo di ipotesi di reato non ancora vagliate dal Gip”. E’ l’appello lanciato ai cronisti locali in conferenza stampa dalla Camera Penale Irpina e dal suo Presidente, l’avvocato Luigi Petrillo.

Il riferimento è a uno dei filoni dell’indagine sul clan Partenio 2, quello relativo alle cosiddette aste pilotate, che vede sotto indagine proprio alcuni avvocati. “Professionisti – spiega il Presidente Petrillo – che vivono della loro reputazione, come medici, imprenditori, cittadini e gli stessi giornalisti”.

Gli avvocati, pur riconoscendo il sacrosanto dovere di cronaca degli organi di stampa, vorrebbero una maggiore cautela, soprattutto quando si tratta di mere ipotesi dell’accusa. “Si dovrebbe quantomeno osservare un omissis sulle persone indagate – riferisce Petrillo – Il rischio, infatti, è di uccidere la professionalità di persone che vivono della loro reputazione”.

Parole che però hanno suscitato la pronta risposta dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. “Il diritto di cronaca non ammette eccezioni – chiarisce il Presidente Ottavio Lucarelli – I penalisti avellinesi ritengono che sia un optional quando sono loro a finire nelle inchieste. Sarebbe inaccettabile, anche perché al centro dei fatti c’è un’indagine dell’Antimafia e ogni tentativo di delegittimazione mette a rischio il lavoro dei cronisti. Agli avvocati chiediamo rispetto e senso di responsabilità”.

La conferenza era stata convocata anche per spiegare le ragioni dell’astensione dalle udienze degli stessi penalisti dal 2 al 6 dicembre. “Una protesta di carattere nazionale – aggiunge Petrillo – bloccare la prescrizione dopo il primo grado dilata ulteriormente i tempi dei procedimenti. Insieme alla riforma andrebbero introdotte norme che li accorcino”.

Già a novembre i penalisti si astennero per protestare sulla riforma varata dal Governo e che entrerà in vigore dal gennaio 2020. “Allora un articolo pubblicato sul giornale Irpinianews – QUI PER VISIONARE ARTICOLOLA REPLICA DELLO STESSO AVV. PETRILLO – definì il nostro sciopero a due facce, in quanto ci siamo astenuti dal processo Isochimica e non dall’udienza camerale sulla sicurezza del liceo Mancini. Astenerci – precisano ancora i penalisti – è un modo per portare avanti le nostre ragioni, senza ledere le aspettative dei nostri assistiti che possono chiederci, in alcuni casi, anche di non farlo. Tra l’altro, trattandosi di un’udienza camerale, non avremmo neanche potuto”.