Castel Baronia, Statuto e quote rosa: l’appello di Patrizia Reale alle Istituzioni

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Minaccia le dimissioni Patrizia Reale, capogruppo dell’opposizione a Castel Baronia. Con una lettera inviata alle più alte cariche istituzionale, al premier Renzi e alla presidenza del Consiglio regionale campano, l’esponente consiliare ha fatto presente che da mesi ormai, tutte le richieste protocollate al Comune sono state puntualmente inevase ed ignorate.

“Sono stati posti in essere atti amministrativi in contrasto con le normative vigenti”, spiega Reale.

Nel particolare, il capo dell’opposizione a Castel Baronia punta il dito contro “… l’inoperosità dell’amministrazione rispetto alla manifestata e più volte evidenziata mancanza di trasparenza”.

La Reale, nei mesi addietro, ha chiesto all’amministrazione di adeguare lo Statuto Comunale (datato 21/02/2004), in osservanza a quanto prescritto dalla legge e in attuazione della legge n.215 del 23 novembre 2012, ovvero la modifica dello Statuto Comunale e l’attuazione della legge sulle quote rose in Giunta”.

Sul punto, fa notare la Reale, “… subito dopo le elezioni ho chiesto chiarimenti per l’assenza di un componente femminile nella Giunta Comunale. Il Prefetto, chiamato in causa, ha fatto presente al Comune di dover provvedere alla nomina della quota rosa e a modificare lo statuto entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. La risposta del sindaco si è limitata a spiegare che interpellate le 3 donne elette in seno alla sua compagine e altre cittadine della società civile, da quest’ultime aveva ricevuto un diniego. Ma quando altre quattro cittadine di Castel Baronia si sono proposte per l’incarico, tutte professioniste affermate, lo stesso sindaco ha rifiutato l’invito spiegando che si trattava di suoi ‘acerrimi avversari’ legati da vincoli di stretta parentela e affinità a consiglieri eletti e non eletti di minoranza”.

Una di queste cittadine ha fatto ricorso al TAR per essere eletta assessore; siccome lo statuto del 2004 non aveva previsto di eleggere assessori esterni viene rifiutata la sua richiesta ma il Tar prescrive: “E’ infatti evidente che la fissazione del numero massimo degli assessori operata da tale disposizione è incompatibile, allo stregua dell’attuale disciplina statutaria, con la stessa astratta possibilità della nomina di assessori esterni, che come si è visto presuppone, ai sensi dell’art. 34, comma 3 , dello Statuto, la presenza di almeno due assessori in carica come consiglieri.
Né potrebbe sostenersi che l’esigenza di dare attuazione all’art. 46, comma 2, d.ivo n 267/2000, ai sensi del quale “il sindaco e il presidente della provincia nominano, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della giunta” debba prevalere su ogni contraria disposizione , imponendone una interpretazione funzionale alla piena operatività del principio di equilibrata composizione “maschile femminile” della Giunta. Deve invero osservarsi, in primo luogo, che la citata disposizione statutaria non preclude in termini assoluti l’attuazione del principio suindicato, il quale può (astrattamente) trovare esplicazione attingendo all’interno del Consiglio Comunale per la nomina dell’/degli assessore/ri di sesso femminile. Quindi anche il TAR li invita all’attuazione della legge vigente sulla quota rosa”.

Il nodo resterebbe però nel non aggiornamento dello Statuto che ad oggi non terrebbe conto delle successive modifiche normative avvenute dal 2004.

Sul punto si è pronunciato anche il Consiglio Regionale della Campania precisando: “… la ricognizione va fatta anche “esterna” al Consiglio Comunale, se peraltro, qualche Comune non ha ancora provveduto alla modifica dello Statuto , che prevede anche “Assessori Esterno” ha l’obbligo di modificarlo in tal senso, come prescrive la già citata legge”.

Di qui l’appello di Patrizia Reale alle Istituzioni: “Con il convincimento che a qualunque livello si è chiamati a rappresentare i Cittadini, bisogna farlo al massimo della disponibilità e della trasparenza, la sottoscritta confida nelle S.L. per la risoluzione di questa annosa situazione”.

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