La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha assolto un consigliere comunale di Boccino, che era stato condannato in primo grado perché accusato di aver offeso il sindaco di quel comune, sostenendo che la colpa, in qualche modo, è della politica nazionale e dei suoi leaders che utilizzano spesso le volgarità nel confronto politico. In pratica quel loro linguaggio sarebbe assunto ad esempio dai politici locali e la Suprema Corte ha ritenuto normale l’effetto “domino”. Il consigliere aveva accusato il sindaco utilizzando aggettivi ritenuti generalmente offensivi, ma non rappresentanti ipotesi delittuose perché calati in un contesto politico volgare e degenerato, dove il cattivo esempio viene dai livelli istituzionali alti.
Redazione Irpinia
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