Caso Quarto, guerra a colpi di hashtag tra Paris (Pd) e Sibilia (M5S)

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Questione morale, voto di scambio, compromissioni con le mafie: è guerra aperta a colpi di tweet e post su Facebook tra gli esponenti parlamentari del Pd e del M5S.

Della vicenda Quarto e dell’espulsione del sindaco Capuozzo dal partito di Grillo si è parlato tanto. L’affaire è diventato il caso politico del mese, i cui effetti potrebbero farsi sentire fino alla prossima tornata delle elezioni amministrative.

Da par loro, i riferimenti del Pd hanno contribuito in maniera massiccia alla creazione della bolla Quarto, grazie anche ad una campagna mediatica di marca renziana assai aggressiva a colpi di hashtag, slide, meme e contenuti virali pensati per i social network.

Di fronte, l’azione di risposta poco coordinata dei pentastellati che prima hanno difeso a spada tratta l’amministrazione, salvo poi scaricare il sindaco senza il coinvolgimento dei militanti, elemento che ha sempre contraddistinto l’operato del partito di Grillo.

In queste ore invece imperversa la mobilitazione a colpi di hashtag per spiegare agli italiani che “… anche il Pd” ha una serie di amministratori inquisiti e condannati.

Nella zuffa mediatica entrano di diritto anche due parlamentari di Avellino (uno per fazione).

“83 indagati? Bufala di Grillo che cita una ventina di casi. Pd amministra migliaia di comuni. #M5s ha guai in 1 su 4 e ne amministra solo 16”.

Il tweet della Paris
Il tweet della Paris

Lo ha scritto in un tweet Valentina Paris, deputata irpina e responsabile Enti locali della segreteria nazionale del Pd.

La replica non si è fatta attendere.

Così Carlo Sibilia, deputato avellinese del M5S e componente del direttorio pentastellato, che ha affidato a Facebook la risposta: “Mi stanno arrivando tante segnalazioni di indagati nel PD in provincia di Avellino. Credo proprio che dovremmo aggiornare la lista. E’ proprio difficile stare dietro alle malefatte del Partito Delinquente e alla sua doppia morale”.

Il post di Sibilia
Il post di Sibilia

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