Caso Malzoni: quindici rinvii a giudizio, proscioglimento per Carmelo Padula

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Renato Spiniello – Nuovo capitolo della vicenda clinica Malzoni: questa mattina c’è stata, dinanzi al gup Antonio Sicuranza, giudice del tribunale di Avellino, un’udienza preliminare, che ha decretato il rinvio a giudizio di quindici dei sedici imputati. Non sussistono gli elementi per procedere contro il dottor Carmelo Padula, nominato nel 2011 presidente della commissione tecnico multidisciplinare, con lo scopo di vagliare i requisiti delle cliniche private avellinesi ai fini dell’accreditamento presso il servizio sanitario nazionale.

Al dott. Padula è stato contestato un singolo capo d’accusa, ovvero il falso ideologico, in quanto come presidente dell’associazione, avrebbe certificato che il mancato adeguamento da parte della clinica Malzoni, nel rispetto dei requisiti minimi strutturali ed organizzativi, non fosse imputabile alla struttura stessa. La clinica non aveva i requisiti minimi all’esercizio, dunque, secondo Padula, ma la colpa non era della stessa.

Già nell’ottobre del 2011, quindi qualche mese prima dell’inizio delle indagini, Padula aveva trasmesso al comune di Avellino, ben tre verbali di sopralluoghi svolti all’interno della clinica Malzoni, in cui erano specificate le carenze strutturali dell’edificio (mancanza di porte anticendio e ascensori ad esempio). Epilogo positivo, quindi per Carmelo Padula, che ha visto il proscioglimento del proprio capo d’accusa, dato che non è stata accolta dal gup Sicuranza la richiesta di rinvio a giudizio.

“Sono stato molto ferito da alcune dichiarazioni dei giornali – ha dichiarato lo stesso Padula, durante la conferenza stampa, tenutasi questo pomeriggio al circolo della stampa di Avellino, in presenza anche dell’avvocato penalista Innocenzo Massaro – Il manager Florio mi aveva sollevato dall’incarico affidandolo momentaneamente ad un collega di Caserta, pagandolo profumatamente. Dopo otto mesi hanno ottenuto un progetto valido per la certificazione, che ho anche firmato. A più riprese avevo già chiesto, senza ottenere nulla, alla clinica di presentarmi un progetto diverso mentre quello consegnato al consulente esterno, che si è occupato soltanto della Malzoni, era nuovo. Una situazione che ha potuto verificare lo stesso pm Buono. Ci tengo a precisare che sono stato io a fornire la dovuta documentazione al pm, collaborando quindi con le indagini. Essere accusato del falso ideologico è un qualcosa che fa male prima moralmente e poi professionalmente”.

Prima delle parole del presidente Padula, lo stesso legale Massaro ha fatto un riassunto del caso, per coloro che si fossero persi gli sviluppi dello stesso:

“La vicenda riguarda essenzialmente l’attività della clinica Malzoni, priva dell’autorizzazione all’esercizio, che è la conditio sine qua non per poter esercitare l’attività sanitaria in ambito pubblico, a prescindere dal discorso dell’accreditamento che è un quid pluris, in relazione al quale, il servizio sanitario nazionale eroga le prestazioni a favore della clinica per le attività che essa svolge. Le indagini partono nel 2012, quando il pm Maria Luisa Buono verifica una serie di inadempienze da parte della clinica in materia edilizia ed urbanistica, ed è uscito fuori, nel corso delle indagini, la mancanza di copertura di autorizzazioni edilizie. Di solito un’indagine parte da un punto per poi estendersi a macchia d’olio, occupandosi anche di altre cose, in questo caso dell’accreditamento, per cui sono state indagate sedici persone, ai quali sono stati contestati ben ventiquattro capi d’accusa, tra cui il falso in scrittura privata, l’abuso d’ufficio e le violazioni edilizie. Il processo inizierà il prossimo 23 marzo 2016, presso il tribunale di Avellino”.

Questi i quindici imputati rinviati a giudizio:

Carmine Malzoni e Raffaele Ianuale (ex amministratori della clinica Malzoni);

Sergio Florio (ex Manager dell’Asl Avellino);

Giuseppe Galasso (ex sindaco di Avellino);

Giovanni Errico, Luigi De Cesare, Giovanni Iannacone, Michele Di Iorio, Francesco Tizzani e Ciro Melillo (tecnici del comune di Avellino);

Carmine D’Orsi, Silverio Fiacchino, Marco De Angelis, Aleksandr Iaccarino e Celestino Nardolillo (tecnici della clinica Malzoni).

Intanto la clinica di Viale Italia ad Avellino continua la propria attività, grazie ad un’autorizzazione momentanea fornita in seguito al progetto di ristrutturazione presentato in Regione Campania.

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