Caso Cerbone, parla l’avvocato di Pastore: “La sentenza verrà impugnata”

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Antonio Zecca, avvocato difensore di Enzo Pastore, ha espresso chiarimenti e precisazioni sulla sentenza emessa dal Tribunale del Federale Nazionale sul “Caso Cerbone”.

“Esprimo una valutazione di apprezzamento sulle motivazioni della sentenza del Tribunale Federale Nazionale, che ha preso atto del fatto che ai controlli contabili erano preposti numerosi professionisti e strutture del settore, quali il SIVA, la LABET ed i Revisori dei Conti, peraltro nei controlli effettuati nei confronti di un dirigente che svolgeva la funzione da oltre 20 anni. Il Tribunale Federale Nazionale afferma che la responsabilità del Presidente del Comitato deriva proprio dal potere di firma, che egli ha per il compimento delle operazioni bancarie: nel caso del Pastore, la circostanza di fatto che il Cerbone abbia dovuto apporre la firma apocrifa del Presidente sugli ordinativi di pagamento, ad avviso del TFN denota, per il Pastore, un’attitudine al controllo maggiore rispetto a quella del suo predecessore (Salvatore Colonna, ndr)”.

La sentenza verrà impugnata: “Sono fiducioso – conclude Zecca – in attesa di un provvedimento della Corte Federale d’Appello che, certamente, riportando tutti gli accadimenti nell’alveo della concretezza, potrà escludere completamente le responsabilità del Pastore, così come ha già fatto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, qualificando il Pastore come persona offesa ed escludendo, quindi, ogni sua responsabilità per poca attenzione o scarsa diligenza”.

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