Si attendeva soltanto la certezza di ciò che era ormai nell’aria da tempo. L’Avellino è stato deferito dalla Procura Federale a titolo di responsabilità diretta e oggettiva per il caso Catanzaro, ovvero per il presunto coinvolgimento di suoi dirigenti (Walter Taccone e Vincenzo De Vito) nella combine della famosa gara del 5 maggio 2013.
Il deferimento è stato notificato al legale del club biancoverde Eduardo Chiacchio che dovrà ancora una volta difendere l’Avellino in un processo sportivo. Avellino e Catanzaro finiranno davanti al Tribunale Federale Nazionale tra gennaio e febbraio, dovendo il collegio di primo grado emettere la sentenza entro novanta giorni dall’atto di deferimento.
Confermato dunque l’addebito proposto a carico delle due società proposto dagli 007 federali, che nell’atto di conclusione delle indagini del 2 ottobre contestarono anche al Catanzaro la responsabilità diretta e oggettiva (l’ex presidente Giuseppe Cosentino, l’ex ds Armando Ortoli e l’ex attaccante Andrea Russotto).
La responsabilità diretta prevede la retrocessione ma secondo l’avvocato Eduardo Chiacchio non ci sarebbero elementi tali da far temere uno scenario simile.
Il comunicato ufficiale
Esaminati gli atti e valutate le risultanze dell’istruttoria espletata, il Procuratore Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Walter Taccone, all’epoca dei fatti Presidente dell’U.S. Avellino 1912, Vincenzo De Vito, all’epoca dei fatti Direttore Sportivo dell’U.S. Avellino 1912, Giuseppe Cosentino, all’epoca dei fatti Presidente del Catanzaro Calcio 2011, Armando Ortoli, all’epoca dei fatti Direttore Sportivo del Catanzaro Calcio 2011 e Andrea Russotto “per avere tutti, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara Catanzaro-Avellino, disputata in data 05/05/2013 e valevole per la penultima giornata del Campionato di Lega Pro Girone ‘B’ della stagione sportiva 2012/13”.
Deferiti anche Francesca Muscatelli, all’epoca dei fatti soggetto ex art. 1 bis, co. 5, del C.G.S. e Marco Pecora, all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Catanzaro Calcio 2011 s.r.l. “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale di essere venuti a conoscenza della ‘combine’ riguardante la gara Catanzaro-Avellino del 05/05/2013”.
Per i comportamenti posti in essere dai propri dirigenti, le società U.S. Avellino 1912 e Catanzaro Calcio 2011 sono state deferite a titolo di responsabilità diretta e oggettiva.