Caso Assoservizi, la Cisal Avellino: “Troppa incoerenza. Il comune non torni sui propri passi”

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In merito alle vicende che vedono il Comune di Avellino e l’Assoservizi occupati in una diatriba amministrativa, pubblichiamo la nota di Gerardo Canarino, responsabile provinciale del Cisal Terziario di Avellino:

“La cosa che più di tutte ci sconcerta nella vicenda Assoservizi è l’incoerenza con cui l’Amministrazione Comunale ha portato avanti la questione dell’affidamento in concessione dell’attività di accertamento e riscossione dei tributi.

Il tutto è avvenuto senza tenere in nessuna considerazione il danno che quest’operazione arrecava ad un’altra società, la Infotrading Campania, già affidataria del servizio di accertamento ICI, il cui personale, dopo ben 17 anni di attività lavorativa ininterrottamente svolta presso l’Ente comunale, si è ritrovato di punto in bianco senza lavoro.

Peraltro, il Comune non si è nemmeno preoccupato di tutelare la professionalità dei propri dipendenti storici in servizio presso l’Ufficio Tributi comunale, i quali all’indomani della sopravvenuta soppressione del servizio di front office, anch’esso affidato alla nuova società, sono stati quasi tutti defenestrati e trasferiti a svolgere mansioni diverse presso altri uffici dell’Ente. Salvo, poi, quando già dai primi risultati conseguiti dall’azienda si prefigurava la portata eccezionale dell’attività di accertamento posta in essere, ed il buon senso avrebbe dovuto consigliare di continuare nell’attività intrapresa e magari di potenziarla, l’Amministrazione Cittadina decideva di ricostituire il proprio Ufficio Tributi, richiamando nuovamente i dipendenti precedentemente trasferiti e revocando contestualmente l’incarico alla Società.

Da che parte sta l’Amministrazione non spetta a noi dirlo; certo i fatti ci confermano che non sta dalla parte dei lavoratori. Infatti, i dipendenti della Società Infotrading che non percepiscono alcun salario dal momento in cui si è avviato il contenzioso, ora rischiano di essere licenziati dal proprio datore di lavoro il quale, nonostante le fatture regolarmente emesse per il servizio svolto per conto dell’amministrazione, e le somme fatte incassare grazie al loro lavoro, non viene liquidato dal Comune che accampa mille pretesti per non effettuare il pagamento e tiene inopinatamente bloccata la liquidazione.

D’altronde,l’Ente non sembra stare nemmeno dalla parte dei cittadini. Infatti, da questi comportamenti non dimostra certo di avere particolare sensibilità per le sorti dei tanti contribuenti onesti che pagano regolarmente le loro tasse; anzi, a sentire l’Amministratore Delegato della Società Assoservizi il quale afferma che la maggior parte dei tributi evasi sono riconducibili ad enti di servizio, partecipate e concessionarie, non possiamo non ritenere che sia rivolta a questi soggetti la maggior tutela dell’Amministrazione Cittadina.

Da tutto ciò, possiamo soltanto dedurre che non ci sono posti di lavoro che tengono o bilanci da riassestare quando si deve richiedere ai maggiorenti della città di pagare regolarmente le loro tasse. Sarebbe, però, opportuno fare chiarezza ed entrare nel merito di come si sia potuti arrivare a generare una sacca di evasione di questa portata – ricordiamo che si parla di un mancato gettito di ben 28 milioni di euro, secondo i dati forniti dall’azienda accertatrice. Ma, soprattutto, sarebbe il caso di spiegare come si sia potuto tollerare che in certi ambiti si registrassero evasioni per centinaia di migliaia di euro, come se non esistessero al giorno d’oggi sistemi informatici capaci di effettuare la verifica ed il controllo delle banche dati dei contribuenti, attraverso l’incrocio sistematico di tutti i dati posseduti dalle Amministrazioni.

Crediamo, invece, che ci sia stata troppa disattenzione da parte di chi ha gestito il servizio; infatti, alla luce di quanto sta emergendo, le responsabilità politiche ed amministrative sono evidenti e la realtà che si sta rivelando agli occhi degli ignari cittadini è davvero raccapricciante.

Per questo motivo, chiediamo all’Amministrazione Cittadina di dare un segnale di discontinuità col passato e, forte di questa sentenza che la obbliga suo malgrado a rispettare il contratto sottoscritto con l’azienda accertatrice, di non ritornare sui propri passi ora che è stata imboccata la strada giusta: la strada dell’equità fiscale e della giustizia sociale. Non vorremmo che, a motivo di decisioni sbagliate si portasse l’amministrazione finanziaria del Comune sull’orlo di un abisso e a dover rispondere un giorno, a causa di queste scelte, anche del danno erariale procurato alle casse dell’Ente”.

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