L’attività, che s’inquadra nel più ampio e mirato servizio teso al ferreo contrasto dei reati ambientali ed ha visto la partecipazione dei militari del dipendente Norm con il supporto di quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli, nasce a seguito di un controllo effettuato presso la cava di proprietà di una società avellinese, già sottoposta a sequestro nell’aprile del 2006, ed a controllo ambientale a inizio luglio.
Nell’occasione la denuncia per l’irpino, amministratore della predetta società, è scattata poiché l’uomo è ritenuto responsabile della realizzazione di due vasche di cemento armato (una lunga 14,50 metri e larga 4,30 metri e l’altra lunga 21,80 metri e larga 4,70 metri) facenti parte di un sistema di decantazione di acque reflue industriali provenienti dal dilavamento degli inerti e dei mezzi d’opera e di un impianto di betonaggio e uno di miscelazione di inerti, risultati totalmente abusivi e costruiti in assenza delle previste autorizzazioni.
Nel corso dell’operazione i militari hanno rinvenuto all’interno di un’area di pertinenze della cava rifiuti speciali pericolosi quali rottami ferrosi, materiali gommosi e numerose parti meccaniche di automezzi e veicoli in disuso e non marcianti, tutti depositati direttamente sul terreno.
Sono stati, pertanto, sottoposti a sequestro tutti i rifiuti e l’intera area di 2mila metri quadrati adibita a discarica non autorizzata.
I beni sottoposti a sequestro hanno un valore pari a euro 500mila euro circa.