Carullo scavalca Viespoli e D’Ercole, strappo in FdI: “Offesa la storia della destra, è vicino al Pd”

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Marco Imbimbo – «Il partito ha commesso un grave errore, Carullo è vicino al Pd e non c’entra nulla con la tradizione di destra della provincia». All’interno di Fratelli d’Italia lo strappo è servito. La decisione dei vertici nazionali di candidare Massimiliano Carullo, sindaco di Mercogliano, non è andata giù alle federazioni di Avellino e Benevento, come denunciano Franco D’Ercole, l’ex senatore Pasquale Viespoli e il vice coordinatore regionale, Arturo Meo.

«La nostra riflessione è di ordine politico, un errore al di là della persona – spiega Viespoli. Costruire le modalità di consenso, con trasferimento del pacchetto elettorale di notabili, è una vecchia storia che Fratelli d’Italia forse faceva bene ad evitare». L’ex senatore beneventano sottolinea anche il modo in cui sono state penalizzate le due province, non rappresentate nell’uninominale. «Questa candidatura può essere ascritta alla desistenza, piuttosto che alla capacità di creare consenso». E a questo punto anche il supporto elettorale verso FdI rischia di essere messo in discussione. «Nessuno di noi aveva chiesto la candidatura, ma la avremmo accettata, in maniera simbolica, per dare il senso di una storia che continua – spiega Viespoli. Se poi scopri che, invece, c’è un ragionamento già in essere, allora prendi atto di questo comportamento politico che riguarda la dignità di un territorio. La competizione elettorale la fai se hai degli stimoli». Secondo Viespoli, la decisione presa dal nazionale offende «la storia mia e di D’Ercole che, invece, merita rispetto e considerazione».

Franco D’Ercole preferisce non soffermarsi sul nome di Carullo, ma «sarebbe stato preferibile un soggetto che si indentificasse con la destra e la tradizione nella nostra provincia. Invece è stata fatta una scelta paracadutata dall’alto senza che venisse interpellata la base del partito. L’aver fatto una scelta così estranea alla nostra area, penalizza il partito e il territorio. Non si tiene in considerazione chi, per anni si, è dedicato e ha tenuto accesa la fiamma della destra, preparando il terreno per poi vederlo bruciare attraverso una scelta che non appartiene a questa storia». Anche D’Ercole, come annunciato da Viespoli, a questo punto potrebbe disinteressarsi alla campagna elettorale: «Ero pronto ad offrire al partito il mio patrimonio di esperienza – spiega – ora mi sembra difficile poterlo fare verso chi è stato scelto senza nessuna aderenza alla nostra storia».

La scelta di indicare Carullo, offende tutta la storia di FdI in provincia, secondo Arturo Meo. «Elogia il governo di De Luca e manifesta insieme a De Magistris con dietro la bandiera della pace – denuncia il vice coordinatore. Nel suo Comune, inoltre, dà una struttura in uso ad un’associazione per accogliere extracomunitari irregolari. Non posso vedere, nella lista del mio partito, persone vicine a De Luca e Iannace. Tre anni fa fece campagna elettorale con Gianluca Festa e Livio Petitto, non certo persone vicine a noi». In Irpinia e nel Sannio, dunque, le federazioni di FdI sono pronte a smarcarsi dalla campagna elettorale: «Da domani – annuncia Meo – riprenderemo a raccogliere le firme contro lo Ius Soli. Serve rispetto per chi ha lavorato sul territorio ed è sempre stato dalla stessa parte. Invece si preferisce candidare qualcuno vicino al Pd».

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