“Subdolo tentativo di far saltare il Carnevale di Paternopoli, un evento che è nel nostro dna”

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“Un subdolo tentativo di ‘soliti ignoti’ rischiava di far saltare il Carnevale che per fortuna si farà”.

Così Lucrezia Celli, rappresentante del gruppo che cura la comunicazione e le relazioni social del Carnevale di Paternopoli, a margine dell’intervento di martedì sera da parte degli agenti della Polizia di Ariano Irpino nel capannone dove erano in corso i preparativi per l’allestimento dei carri allegorici.

“Ovviamente l’organizzazione di una manifestazione di questa portata non è immune da difficoltà – dichiara Celli – soprattutto dopo un breve periodo in cui l’evento, per una serie di motivi, era calato di qualità. Già dall’anno scorso si era cercato di rilanciare la manifestazione. Quest’anno, come evidenziato dalla maggior parte delle testate giornalistiche provinciali, c’è stata una difficoltà maggiore dovuta al tentativo di ostacolare i lavori di realizzazione dei carri allegorici a causa di una denuncia che ha messo a rischio la manifestazione stessa. Fortunatamente in poche ore l’Amministrazione è riuscita a sbloccare la situazione ed a confermare lo svolgimento della manifestazione.”

Il Carnevale di Paternopoli significa storia e tradizione…

“Ancora prima che la manifestazione venisse dotata di una propria struttura organizzativa, era comune per i paternesi mascherarsi. Ci sono documenti storici che attestano che già nella metà del 1800 a Paternopoli, nei giorni di Carnevale, ‘Il popolo è in gioia’.

Alla fine di quello stesso secolo, un nostro antenato, con scarse attrezzature ma con tanta inventiva e buona volontà, con l’aiuto di validi collaboratori, realizzò in occasione del Carnevale una grossa nave. Probabilmente la nave della speranza, su cui molti compaesani si imbarcavano per cercare fortuna oltreoceano.

Alla fine degli anni ’40 del 1900 tre camion rivestiti di legno rappresentarono il primo tentativo di realizzazione di carri allegorici e stavano a simboleggiare le tre caravelle. Sfilarono per le strade del paese. Era una sorta di teatro in strada. La nascita del Carnevale si deve ad artigiani e a gente semplice che con impegno e sacrifici, anche economici, hanno gettato le basi affinché  questo Carnevale diventasse una consuetudine.”

Quali novità ci aspettano per quest’anno?

“Quest’ anno sono in cantiere numerose novità. Prima tra tutte c’è la volontà di sfruttare l’evento per valorizzare il territorio creando un binomio tra tradizione folkloristica e tradizione enogastronomica attraverso la degustazione di carnevale paternopoliprodotti tipici locali con la collaborazione di Irpinia Mood, produttori e ristoratori locali che hanno studiato menù rivisitati per l’occasione.  La mattina di domenica i maestri della Tarantella daranno modo ai giovani di scoprire, attraverso l’insegnamento, la bellezza di una danza che impegna l’anima e il corpo attraverso una gestualità che racconta la storia di una comunità che in questo modo trovava uno dei punti più alti della aggregazione popolare.

Poi quest’anno sarà un Carnevale più “aperto” nel quale ognuno potrà essere protagonista, considerando che dopo l’esibizione dei gruppi di ballo ci sarà un Dj Set per divertirsi tutti insieme. Ci saranno momenti dedicati ai più piccoli con giocolieri e spettacoli di magia. La sera ci sarà l’esibizione dei gruppi folk.

Il carnevale avrà luogo dal 7 al 10 febbraio a Paternopoli ed interesserà l’intero centro. Sono previste varie attività durante questi giorni.

Che tipo di partecipazione ci si aspetta per questa edizione del 2016?

“Lo scorso anno c’è stata una buona partecipazione di turisti composta sia da famiglie sia da giovani nonostante il tempo incerto. Quest’anno ci aspettiamo un’affluenza maggiore soprattutto da persone che vengono da fuori provincia e fuori regione, considerando l’elevata richiesta di disponibilità di alloggi.”

Che relazione c’è tra Paternopoli e questo Carnevale?

“Il Carnevale per i paternesi è nel dna.  La maggior parte dei giovani sono nati e cresciuti con il carnevale, il quale rappresenta il tessuto sociale d’appartenenza di questo paese. Ragion per cui il tentativo di far fallire la manifestazione ha ingenerato una sorte di ribellione nei confronti di coloro che sono soliti cercare, con l’anonimato apocrifo, di bruciare tutto ciò che viene realizzato da altri.” 

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