“E’ forte chi cade e si rialza, non quello che non cadrà mai”, la battaglia di Carmine contro il cancro

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Oggi 11 febbraio si celebra la giornata mondiale del malato; trattasi di una festa della chiesa cattolica, istituita da Papa Giovanni Paolo II nel lontano 13 maggio 1992, un anno dopo da quando gli riscontrarono la malattia del Parkinson che lo provò duramente nel corso degli anni.

Non è un caso che tale festa si celebri in concomitanza con la commemorazione della Madonna di Lourdes, città dove molti pellegrini e fedeli hanno testimoniato di essere stati guariti nel corso degli anni grazie all’intercessione della Vergine Maria, apparsa per la prima volta l’11 febbraio 1858 alla poverella Bernadette Soubirous.

Ma perchè le malattia nel mondo? Perchè cosi tanto soffrire? Domande da milioni e milioni di euro a cui è difficile dare una risposta secca ed esauriente. Certo è che Gesù ci vuole sani nello spirito, nell’anima e nel corpo. Due millenni fa Egli predicava e guariva, guariva e predicava, addossandosi tutte le nostre sofferenze fino a sacrificarsi per l’umanità morendo in croce. La sofferenza del mondo oggi non trova alcuna spiegazione, molti pensano sia una punizione ad una condotta di vita sregolata, altri credono sia un modo per redimere l’anima, altri la vedono come una prova da superare per farne poi testimonianza ai posteri.

L’umanità è sconvolta da diverse malattie che mettono a dura prova l’uomo. Ma c’è chi dalle sofferenze esce vincitore, mostra forza e coraggio durante la lotta con il terribile nemico e dà una svolta radicale alla sua vita diventando un esempio da seguire per tutti.

E’ il caso del 22enne atripaldese Carmine Parziale che ha vinto la sua guerra contro il tumore e che, intervistato da Irpinia News, ha deciso di lanciare un profondo messaggio di speranza e di grande umanità.

Carmine, studente di Economia Aziendale presso l’Università di Benevento, è un ragazzo dai sani valori, legato alla sua famiglia e ai suoi amici, appassionato di sport e grande tifoso dell’Avellino.

Carmine, iniziamo a parlare della tua lotte al tumore, quando e come l’hai scoperto?

Tutto è iniziato con dei dolori alla zona lombare verso la fine di dicembre 2014. (Quando inizia a raccontare Carmine si emoziona ricordando il duro passato che lo ha visto molto sofferente). Ho incominciato a prendere antidolorifici, non sapendo cosa fosse. Nel periodo di aprile 2015, in seguito ad una radiografia fatta al bacino in cui si registrava una grande infiammazione, ho iniziato a seguire una cura di 21 giorni offertami dal fisioterapista che all’epoca mi seguiva. Alla fine di questa terapia il dolore non era cessato. Ho iniziato una nuova serie di accertamenti spostandomi tra Battipaglia e Avellino fin quando non raggiunsi San Giovanni Rotondo dove mi consigliarono di recarmi all’ospedale Rizzoli di Bologna dal momento che il problema era abbastanza serio. Raggiunsi il 14 giugno 2015 Bologna e, dopo nuovi esami più approfonditi, mi riscontrarono un tumore osteosarcoma al bacino. Il 1° luglio 2015 ho iniziato la chemioterapia. A Bologna sono rimasto circa 40 giorni, lì ho fatto le prime due chemioterapie e poi sono ritornato ad Atripalda.I primi tempi sono stati difficili, ero nervoso,non potevo contare sulla totale mobilità del piede a tal punto che l’estate scorsa l’ho trascorsa tutta sdraiata sul letto. Dopo 4 cicli di chemioterapia rifeci tutti gli esami e fortunatamente ottenni buone notizie: la malattia si era ossificata e non avrebbe più riprodotto cellule malate. Il tutto mi fu confermato anche negli esami di novembre. Ora mi restano da fare altre 5 chemioterapie dilazionate in un arco di tempo non stabilito dal momento che il tumore è morto;può darsi anche che non le farò tutte. Di sicuro però dovrò recarmi a Pavia per l’adroterapia: una macchina, che attraverso un laser mi brucerà la cellula. 

Ci sono ricordi che vorresti completamente rimuovere dalla tua testa e quali,invece, quelli che ti fanno accennare un sorriso?

Tutto ciò che ho vissuto non lo rinnego nè lo cancello. Di sicuro è stata un’esperienza negativa che la vita mi ha costretto a vivere, però mi ha aiutato a capire tante cose. Ricordo con piacere la sorpresa che i miei amici mi fecero lì a Bologna; è stato fantastico, non me l’aspettavo. Idem la visita del direttivo della Curva Sud di Avellino che è passato a trovarmi al residence dove alloggiavo e che si trovava in Emilia per approfondire il gemellaggio con i supporters bolognesi. Fondamentale è stata la presenza dei miei cugini che sono saliti da Atripalda soltanto per me.

Hai mai pensato di non farcela?

Ho avuto grande paura soprattutto all’inizio quando non si conosceva bene la reale situazione. Sentirmi dire, da un giorno all’altro, che avrei iniziato la chemioterapia è stato un brutto colpo da incassare.

Dove hai trovato la forza di combattere?

Famiglia e amici sono la cura migliore. Loro mi hanno sempre incitato, mi hanno trasmesso quell’energia giusta per andare avanti e non mollare. Ma una grande spinta me l’ha data la prematura morte di Marcello che ha sconvolto tutti noi giovani atripaldesi (Marcello Cucciniello, il giovane atripaldese vittima di un incidente stradale la scorsa estate in Thailandia). Lì ho capito che nella vita ci sono cose peggiori a quelle che stavo vivendo.

C’è una persona a cui sei particolarmente legato che non ha mai smesso di supportarti durante tutto questo periodo?

Senza dubbio la mia nonna con cui son cresciuto sin da piccolo e a cui sono particolarmente legato, la vivo quotidianamente e tra me e lei c’è un bellissimo rapporto frutto anche delle difficoltà e delle difficili prove che entrambi siamo stati costretti a superare.

Quanto e come questa esperienza ti ha cambiato? Com’è Carmine oggi?

Non dico che mi ha stravolto completamente ma quasi. Sono cresciuto con la malattia, sono maturato, ho capito la futilità delle cose materiali dando più importanza ai veri valori della vita. Ho apprezzato la sincerità dell’amicizia e di tutte quelle persone che mi vogliono davvero bene con cui condivido,oggi, la mia vita.

Cosa ti sentiresti di dire a quelle persone che oggi lottano contro questo brutto male?

Mai abbattersi, non cadere nella desolazione ma farsi forza sempre, ogni giorno, in ogni istante. Bisogna lottare sempre e mollare mai solo così si vien fuori dal brutto labirinto. E’ forte chi cade e si rialza non quello che non cadrà mai”.

A Carmine la redazione di Irpinia News augura le più grandi fortune e una pronta e definitiva guarigione.

Carlo Maria Imparato

Carmine emozionato durante la sorpresa fattagli dagli amici a Bologna
Carmine emozionato durante la sorpresa fattagli dagli amici a Bologna
Carmine con gli amici durante il suo 22°compleanno
Carmine con gli amici durante il suo 22°compleanno

 

 

 

 

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