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Carlo Iannace: l’entusiasmo della gente mi emoziona.

carlo iannace

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Dottore Iannace, siamo ormai a pochi giorni dall’apertura dei seggi. Che campagna elettorale è stata per Lei?

«Una campagna elettorale esaltante, un’avventura che non dimenticherò mai. Quel che mi resterà, al di là di quello che sarà il risultato, è l’entusiasmo che mi ha accompagnato in ogni piazza, ad ogni iniziativa. L’entusiasmo di migliaia di donne e di uomini di questa provincia che hanno ritenuto di affiancarmi in questa sfida, che hanno ritenuto di onorarmi della loro passione»

Non ci starà dicendo che non se lo aspettava…

«Comprendo la sua domanda ma tra quel che mi sarei aspettato e quel che è accaduto in queste settimane c’è una enorme differenza. Nonostante la campagna elettorale non ho mai smesso di lavorare, di frequentare l’ospedale e di curare i miei pazienti. Tante volte ho dovuto disdire appuntamenti o cambiare il programma delle iniziative e non sarei riuscito a portare a termine questa sfida senza un’organizzazione che s’è palesata in autonomia. Hanno lavorato più loro di me, questo è indubbio»

Questa è stata anche una campagna elettorale segnata da polemiche e scontri. E anche sulla sua persona, in relazione a quella che è la sua condizione di imputato, si sono sprecati fiumi di inchiostro. Carlo Iannace è un impresentabile?

«Le rispondo come ho già risposto altrove: lo vada a chiedere a quelle migliaia di donne che spontaneamente sono scese in piazza e per le strade a difendere chi Le parla, lo chieda a quelle mamme, a quelle mogli e a quelle figlie. Io ho sempre manifestato massimo rispetto e fiducia per la Magistratura e sono certo che la mia innocenza sarà certificata nelle Aule di Tribunale. Ma ho trovato davvero disdicevole il fatto che si sia voluto montare un caso sulla mia persona, per di più con questi modi e in questi tempi. Chi sono è noto e nota era la mia posizione, a qualcuno, evidentemente, ha dato fastidio il fatto che Carlo Iannace fosse candidato e che attorno alla sua persona si stesse palesando tutto questo entusiasmo. Ma che vuole, andiamo avanti»

Lei dice sempre di essere sceso in campo perché Vincenzo De Luca Le ha chiesto una mano per risolvere i problemi della sanità campana. Dunque punta a fare l’assessore?

«Sì, se sono in campo è perché Vincenzo, al quale mi lega un’amicizia vera ed antica, mi ha chiesto la disponibilità a scendere in campo per mettere a servizio della sanità campana la mia professionalità e la mia esperienza. E lo farò, nelle vesti di consigliere o in qualsiasi altro ruolo riterrà. Non ho altra ambizione se non quella di dare il mio contributo nei modo in cui verrà richiesto. Già faccio fatica ad immaginarmi consigliere, figurarsi assessore alla sanità»

Non le chiederò di ripetere per l’ennesima volta quelli che sono, dal suo punto di vista, le principali criticità del sistema sanitario regionale. Ma se è vero, come lei dice, che il sistema sanitario campano non offre più sanità in ragione dei tagli di Caldoro, Le chiedo un giudizio serio sull’operato di chi ha preceduto Caldoro

«Anche sul punto credo di aver utilizzato, in più di un’occasione, parole abbastanza chiare. Colgo l’occasione per ripetermi: i problemi enormi di cui soffre il nostro sistema sanitario regionale trovano ragione in decenni di malgoverno, in decenni di gestione clientelare, in un debito mostruoso che quella gestione ha determinato. Ed è chiaro che non ho alcun problema ad affermare che grandi, enormi responsabilità gravano sui governi di centrosinistra che hanno tenuto il timone della Regione prima di Caldoro. Il quale, però, ha ritenuto di poter risolvere il problema cancellandolo, di poter aggredire il debito fondandosi sulla logica dei numeri senza considerare che dietro ogni ospedale o pronto soccorso chiuso ci sono intere comunità migliaia di famiglie che perdono un diritto primario ed un presidio di civiltà e democrazia»

Perfetto, ma buona parte di quelli che hanno determinato il disastro ereditato da Caldoro sono con De Luca

«Io non c’ero, ovviamente. A parte gli scherzi, senza voler entrare in polemiche con nessuno, mi pare di poter dire, da cittadino prima ancora che da candidato, che Vincenzo De Luca è stato a lungo il vero avversario di Antonio Bassolino. Dopo di che, non sarei certo in campo se non fossi certo di quel che De Luca si appresta a fare sulla sanità come su tutto il resto. Cambierà tutto e io sarò orgoglioso di poter partecipare e contribuire al cambiamento»

Quale sarebbe il suo primo atto da assessore alla sanità?

«Come prima cosa avvierei uno screening minuzioso ed approfondito su tutto il sistema dell’offerta sanitaria perché occorre in primo luogo ridefinire una scala di priorità, posto che le persone vengono prima dei bilanci. Nelle more, avvierei un tour serrato su tutto il territorio campano per ascoltare, per vedere, per capire. Quello che è accaduto in questi cinque anni non dovrà accadere più»     

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Messaggio elettorale – Mandatario Gino Iannace

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