Apologia del Biodigestore di Chianche

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RENATO SPINIELLO – A Chianche dieci giorni dopo il voto amministrativo – e a qualche giorno dal Consiglio Comunale d’insediamento – il clima politico resta a dir poco incandescente. Gli strascichi e i veleni della campagna elettorale appena conclusasi non sono stati ancora smaltiti. Solo qualche giorno fa nei necrologi locali sono apparsi dei manifesti funebri contro la lista “Siamo Chianche”. Puntuale è arrivata la replica da parte dell’attuale opposizione comunale, ma il confermato Sindaco Carlo Grillo, di ritorno da Milano per impegni lavorativi, si è affrettato a prendere le distanze: “Gesto da condannare, anche se comune nelle nostre realtà medio piccole – ha tuonato – trattasi di un gossip di paese per nulla riconducibile al mio gruppo amministrativo. Purtroppo devo tuttavia constatare l’enfatizzazione del gesto da parte dell’opposizione che ha voluto cavalcare quest’atto goliardico per attaccarci”.

I toni a Chianche si sono accesi particolarmente sul Biodigestore, che sarà realizzato in località Pianelle. “In questi anni di amministrazione ci siamo distinti anche per la riqualifica del centro storico – precisa Grillo – certo il tema dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti organici è quello che maggiormente tiene banco. La provincia di Avellino produce 34/35mila tonnellate di rifiuti all’anno (100 al giorno, ndr), la legge regionale numero 14 del maggio 2016 prevede che i territori debbano essere dotati di impianti che trattino l’umido, noi ci siamo fatti avanti: è un progetto da un finanziamento di 10 milioni da parte della Regione Campania, sorgerà su 20mila mq, accoglierà 10mila T/a e darà un centinaio di posti di lavoro. Il Biodigestore è il futuro della Valle del Sabato e tutti i Sindaci dei Comuni limitrofi lo volevano a casa loro”.

In una provincia dove l’assenza di impianti di compostaggio e di trasferenza dei rifiuti la fa da padrona, Chianche, uno dei borghi più piccoli e periferici dell’Irpinia, ha voluto farsi avanti. “Bisogna considerare i rifiuti come risorse – questo il mantra dell’architetto Grillo, che sul ricorso al Tar presentato dai primi cittadini della Valle del Sabato attacca – trattasi di materie non di loro competenza, prossimamente farò anche delle conferenze stampa in ogni Comune vicino per far capire l’importanza del Biodigestore”.

Dopo i sopralluoghi svolti dalla Regione nella zona pip, tra settembre e ottobre partiranno i lavori, che saranno completati per marzo 2019. Intanto una soluzione tampone all’emergenza rifiuti in Irpinia può essere l’adeguamento dello Stir e l’utilizzo di Teora per il compostaggio, mentre la fascia tricolore chianchese boccia categoricamente il piano di raccolta porta a porta.

Infine, su agricoltura e viabilità, l’opera sarà tutt’altro che impattante secondo Grillo, che chiosa: “Quattro o cinque camion in più al giorno non fanno alcuna differenza. Per chi parla invece di area docg non andiamo ad espiantare nessun vigneto, anzi col Biodigestore poniamo le basi per un’agricoltura biologica che utilizzi il compost come fertilizzante”.