Avellino – La vita geniale e la tragica fine. La solitudine e la malinconia. L’incrollabile fede e i tribolati amori di uno dei più grandi interpreti della musica di tutti i tempi, troveranno asilo nel film documentario: “Carlo Gesualdo, genio e follia” di Antonio Di Martino che verrà proiettato al Teatro comunale irpino domani, sabato 21 ottobre, alle ore 20.
Il docu-film “Carlo Gesualdo, genio e follia” di Antonio Di Martino sarà proiettato sul palcoscenico del Teatro intitolato proprio al principe di Venosa, domani sabato, 21 settembre alle ore 20, nell’ambito de “Il Madrigalista – Genio e follia del principe dei musici”, il cartellone di eventi organizzato dal Teatro comunale irpino per celebrare i 400 anni dalla morte del principe Carlo Gesualdo da Venosa.
Il film, prodotto dall’Accademia dei Dogliosi di Avellino e dal Teatro dell’Osso, racconta la vita, a volte geniale, ma per lo più tragica, di un uomo solitario, sofferente e malinconico, che ha cambiato la storia della musica nel Tardo Rinascimento.
«Il film eterna, con abbondanza di particolari, un Carlo Gesualdo eccezionale madrigalista, ma anche uomo venuto al mondo, probabilmente, per vivere un’esistenza segnata dal dolore – spiega il regista Antonio Di Martino – Dalla prematura morte del fratello primogenito che comportò per Carlo il doversi assumere l’onere di assicurare la successione e la continuità del casato e del gran cognome, al matrimonio con Maria D’Avalos, appartenente ad una delle famiglie più potenti e controverse del Regno di Napoli, fino all’uxoricidio e alla fuga verso Gesualdo».
Il documentario di Di Martino propone delle suggestive immagini del maniero di Gesualdo, nelle cui stanze sembra di avvertire ancora la presenza di un’anima disperata e raminga e di ascoltare delle misteriose e sublimi arie musicali. In quel borgo dell’Irpinia d’Oriente, Carlo volle far costruire un nuovo convento da destinare ai Cappuccini con annessa chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, all’interno della quale fece dipingere una bellissima tela, detta “Pala del Perdono”.
Il film si sofferma proprio sulle eccezionali immagini dei personaggi del dipinto, in cui il Principe appare abbracciato e protetto dallo zio materno, il beato Carlo Borromeo, che di lì a qualche anno sarebbe diventato santo, il quale intercede per il nipote e chiede indulgenza alla Corte Celeste, riunita in una Sacra Conversazione.
La visione del docu-film “Carlo Gesualdo, genio e follia” di Antonio Di Martino è ad ingresso gratuito.
Prenderanno parte alla serata insieme al regista, il presidente dell’Istituzione teatro comunale Luca Cipriano, don Agostino Caracciolo, principe di Avellino, Fiorentino Vecchiarelli, presidente dell’Accademia dei Dogliosi e i sindaci dei comuni in cui è vissuto Carlo Gesualdo.
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