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Cariche ingiustificate e diritto al voto negato, il caso Figc-Campania arriva in Parlamento

Figc-Campania ancora nell’occhio del ciclone dopo il commissariamento dell’Ente e la decadenza dell’ex presidente Enzo Pastore.

Dal comunicato ufficiale n. 113, pubblicato in data 14 settembre 2015 sul sito ufficiale della Lega nazionale dilettanti, si apprendeva appunto il decadimento degli organi direttivi e del conseguente commissariamento fissato fino alla data del 31 gennaio 2016 a causa di una serie di anomalie e irregolarità contabili. A destare sospetto sono stati in particolare i numerosi prelievi dalle casse del Comitato stesso che hanno generato un crescente depauperamento del suo patrimonio e determinato l’intervento della Guardia di finanza.

Con i successivi comunicati ufficiali – n. 168 del 19 novembre 2015 e n. 291 del 14 aprile 2016 – proprio con l’intento di ripristinare principi di correttezza contabile è stata rinnovata la gestione commissariale rispettivamente fino al 30 giugno 2016 (al termine della stagione sportiva 2015-2016) e fino al 30 giugno 2017.

Quest’ultima decisione è apparsa fin da subito ingiustificata dai club, che hanno chiesto di andare al voto per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio Direttivo. Richiesta rimasta inevasa da parte della Lega Nazionale Dilettanti.

La scelta di prolungare la gestione commissariale infatti ha comportato l’esclusione di tutte le società campane sportive dilettantistiche dalla possibilità di esprimere il proprio voto nell’ambito del rinnovo delle assemblee elettive previste per la fine dell’anno solare 2016.

Il caso è arrivato nei giorni scorsi perfino in Parlamento grazie ad una interrogazione presentata dal deputato pentastellato Simone Valente, membro della VII commissione permanente. Il parlamentare del M5S ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – che ha la delega allo sport – la propria posizione in riferimento al caso.

Due i punti su cui si ci sofferma nell’interpellanza, oltre ovviamente al motivo per cui si comprime il diritto al voto delle società, negando addirittura la convocazione dell’Assemblea Straordinaria Elettiva, richiesta dal 75% delle società aventi diritto di voto.

Essi riguardano la dubbia compatibilità di funzioni di alcune figure coinvolte. Come l’occupazione delle cariche da parte di Cosimo Sibilia: “Attuale commissario che, oltre a ricoprire in questa legislatura parlamentare un mandato al Senato, riveste contemporaneamente il ruolo di presidente del Coni Campania” o come il consulente del primo commissario originariamente nominato, che risulta nel contempo titolare e socio unico della società Labet srl, una sorta di revisore dei flussi finanziari del Cr Campania.

In più altra questione di rilevante gravità riguarda il mancato pagamento degli addetti ai campi sportivi di Napoli e Salerno dovuto a una rescissione immotivata del contratto. La Campania Gi.Ca. Coop, che forniva i servizi di vigilanza, custodia e pulizia dei campi sportivi, ha infatti ricevuto lo scorso giugno la notifica della rescissione da parte del commissario nonostante poco tempo prima il comune di Salerno avesse concesso la proroga nella gestione dei campi.

Le società campane attendono risposta.

di Renato Spiniello.

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