Importante operazione di servizio all’interno delle carceri di Secondigliano, Napoli e Avellino. A darne notizia è Emilio Fattorello, Segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE: “Nella giornata di ieri, nel Centro Penitenziario di Secondigliano sono stati rinvenuti e sequestrati altri due telefonini nei Reparti S 1 e S 3, dove sono ubicati detenuti del circuito Alta Sicurezza. Solo nel carcere di Secondigliano sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, dall’inizio dell’anno, 24 apparecchi telefonici mentre negli Istituti della Regione Campania siamo a circa 200 cellulari. E il trend dei sequestri è in aumento, se si considera che nel 2019 quelli scoperti e sequestrati sono stati poco più di 400”.
Fattorello cita anche il carcere di Avellino, dove “l’altro giorno sono stati rinvenuti e sequestrati ben 9 cellulari del tipo micro, posti all’interno di due pacchi postali che per il decreto Cura Italia erano stati autorizzati anche oltre il peso consentito. La professionalità della Polizia Penitenziaria messa in campo sempre riesce a garantire la legalità nonostante le condizioni estreme di operatività. Il possesso e l’introduzione dei cellulari non costituisce titolo di reato ma solo infrazione ai regolamenti ed è assurdo: tali dispositivi, in mano ad esponenti della criminalità, favoriscono attività illecite, con ordini che partono dai carceri verso l’esterno, cosa che prima avveniva con i famigerati “pizzini”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “va dato atto e lustro al personale di Polizia Penitenziaria in servizio ad Avellino e Secondigliano nonché nelle altre carceri campane che quotidianamente, solo grazie all’esperienza e professionalità, riesce a reprimere e a prevenirne reati d’ogni genere, che si verificano all’intero degli istituti penitenziari. Questo ennesimo rinvenimento di telefoni destinati a detenuti, scoperti e sequestrati in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di detenere illecitamente oggetti non consentiti in carcere. Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per potenziare i livelli di sicurezza delle carceri, come ad esempio i body scanner che potrebbero comunque aiutare molto in termini di prevenzione e contrasto circa l’introduzione di materiale illecito e non consentito nelle carceri”.