Carcere di Ariano Irpino, la nota dell’Osapp

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La nota dell’Osapp.

Cari colleghi, come organizzazione sindacale e appartenenti al glorioso Corpo di Polizia Penitenziaria, esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i Poliziotti in servizio e residenti nella cittadina di Ariano Irpino e non solo, in questo particolare momento dove da diverse settimane tale territorio collocato sulla striscia di gaza confinante con la puglia, è stato dichiarato “zona rossa” in seguito a una ordinanza regionale emessa dal Presidente De Luca, per contenere l’emergenza epidemiologica diffusasi, la quale desta forti preoccupazioni nella popolazione e si riverbera soprattutto in contesti promiscui come quello dell’istituto penitenziario Arianese, dove ogni giorni l’opera svolta con coraggio da uomini e donne in divisa con sacrificio e abnegazione, sfida sia le difficoltà quotidiane che un nemico invisibile chiamato COVID19, la Polizia Penitenziaria non può sottrarsi a combattere questa dura battaglia perché è ricompresa tra quelle attività di lavori essenziali a garanzia della collettività.

L’OSAPP, a tutti i livelli, locali, provinciale, regionale e nazionale, non è rimasto a guardare, ha offerto in ogni istante fino adesso in modo ininterrotto il proprio contributo, segnalando le molteplici criticità agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria Regionale e Centrale, oltre al coinvolgimento di esponenti politici e governativi, legati alla sicurezza pubblica e intramuraria, sottolineando la complessità di una discutibile gestione funzionale e organizzativa che dovrebbe viaggiare sullo stesso binario, osservando prescrizioni sanitarie durante l’operatività e protocolli di sicurezza all’interno del contesto molte volte lacunoso e quasi al collasso, gioco forza questo stato di cose incide negativamente sul benessere dei Poliziotti e dei loro cari, poiché oltre al rispetto rigoroso delle limitazioni imposte dai decreti del Governo alla società civile, sono privati per esigenze di natura istituzionale anche del godimento dei diritti soggettivi attualmente compromessi dal seguente scenario:

Mancato adeguamento piante organiche e integrazione delle stesse, carenza di personale amministrativo contabile appartenente al comparto ministero funzioni centrali, assenze di personale n. 18 poste a disposizione CMV Napoli, attualmente ha sospeso le convocazioni causa emergenza, molteplici distacchi n. 22 in uscita a vario titolo e/o per ragioni di servizio, n. 20 unità media giornaliera per assenze giustificate di condizioni psicofisiche e aspettative per malattie di diverse tipologie, n. 50 unità con benefici L.104, tutto questo a fronte di una pianta organica virtuale di 155 unità, in realtà ne sono n. 143 unità, l’impiego di Poliziotti penitenziari assorbiti da altri compiti non istituzionali che sopperiscono figure amministrative sottraendo al reparto ulteriori unità al servizio operativo, dulcis in fundo più della metà dei Poliziotti supera una media di età 30/35 anni di servizio.

La segreteria regionale scrivente, in precedenza ha sottoscritto molteplici missive indirizzate al PRAP ribadendo con fermezza anche attraverso confronti informali con il Provveditore e nei due recenti collegamenti fatti in videoconferenza tesi ad analizzare in primis l’evoluzione e i riflessi dell’emergenza pandemica nel contesto penitenziario in questione e più in generale anche gli altri istituti della Campania, in secondo luogo la discussione della prima fase dei criteri per l’attribuzione pagamento FESI 2019, che a nostro avviso deve compensare rischi, disagio e responsabilità, per ovvie e comprensibili ragioni ritengo dover sorvolare questo tema, vi terremo aggiornati successivamente.

Inoltre, al PRAP è stata segnalata anche l’annosa questione dell’inagibilità della caserma agenti e degli alloggi demaniali, giacché in una ipotesi sfortunata di quarantena che dovesse colpire il personale di POLIZIA PENITENZIARIA, non vi è la possibilità di alloggiare nella struttura, idem per l’area detentiva, per cui è stato richiesto al Provveditore, vista l’emergenza in corso, di attivare le procedure per stipulare un accordo e/o convenzione con una struttura esterna presente nel territorio avellinese, nell’ipotesi si dovesse presentare qualche eventuale (ci auguriamo di no) caso di contagio e sottoporre per ragione sanitarie personale in isolamento, per gli utenti individuare un ala o area della struttura per applicare eventualmente se il caso lo dovesse richiedere i protocolli previsti per assicurare quarantena disposta da ASL competente.

Il nostro impegno continuerà incessante, affinché miglioreranno le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria Arianese, non solo in questo particolare momento ma anche in una prospettiva futura perché per troppi anni c’è stata una scarsa attenzione verso una struttura penitenziaria di notevole importanza incardinata in un area geografica dove oltre alle problematicità illustrate incombe la questione logistica e i disagi derivanti..

La segreteria scrivente, rimarrà vigile sviluppi degli eventi che si susseguiranno, il Provveditore ci ha assicurato un azione concreta e tangibile per soccorrere e aiutare tutti voi in questo difficile e triste momento.
Tutti assieme uniti c’è l’ha faremo.