Da Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, riceviamo e pubblichiamo
“Un giovane detenuto nel carcere di Ariano Irpino (Avellino) si è dato fuoco all’interno della sua cella. Era solo in cella perchè aveva chiesto il divieto di incontro con gli altri. Si tratta di un giovane napoletano di 24 anni che ha riportato gravi ustioni (è in prognosi riservata) ed è stato trasportato ieri in elicottero al Cardarelli di Napoli. La direzione del carcere è stata in costante contatto con la mamma e l’avvocato del giovane. Era giunto nel carcere avellinese nel 2018 da Secondigliano. Aveva iniziato una serie di proteste perchè voleva tornare a Napoli. La direzione del carcere aveva chiesto la ritraduzione, che però gli veniva negata. Il carcere di Ariano Irpino con i suoi 350 detenuti, il 90% definitivi ha solo due educatori, i professionisti esperti (psicologi e psichiatri) hanno 50 ore mensili. Ci sono stati nel carcere nell’ultimo mese due TSO. Nel carcere dove il 18% dei detenuti ha problemi psichici,vive forme di autolesionismo, a volte qualche detenuto ha aggredito anche agenti di polizia penitenziaria, lo psichiatra va due volte al mese! Benevento con poco più di 400 detenuti ha sei educatori.Arienzo con 85 detenuti ha due educatori, Vallo della Lucania con 56 detenuti ha due educatori. Insomma pochi educatori, poche figure sociali nelle carceri campane e a volte mal distribuite”.
“Un carcere quello di Ariano, lontano dal mondo, con poche attività trattamentali, senza campo di gioco, una infermeria da terzo mondo, che spero quanto prima sia messa a nuovo, con una sanità per visite specilistiche e ricoveri molte volte con ritardi inspiegabili. La stessa struttura risponde a logiche sicuritarie (con – ad esempio – altissimi muri di cinta) che ancora oggi riducono al minimo gli spazi per le attività trattamentali (si segnala l’assenza di un campo di calcio, di una palestra e di un teatro); il 7 maggio 2014 è stato consegnato un Padiglione di recente costruzione (padiglione B) con una capienza di 200 posti, costruito sul campo di calcio esistente e mai più ricostruito!”.
“Spero che il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, l’Asl di competenza eroghino, ciascuna per le sue competenze, prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, mettano in campo prestazioni finalizzate al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro dei diversamente liberi di Ariano Irpino”.