Ancora una giornata difficile nel carcere di Avellino. L’istituto di Bellizzi ancora protagonista, in negativo, tra detenuti violenti, corrieri della droga ed esiguo numero di agenti di polizia penitenziaria che fanno ciò che possono. Ieri alcuni di loro hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche.
Ma andiamo per ordine.
La giornata nel carcere di Contrada Sant’Oronzo, inizia purtroppo con la difficile gestione di un detenuto di origine marocchina che per motivi ancora sconosciuti mette in atto una serie di comportamenti violenti ed alla fine a pagarne dazio sono sempre i soliti: alcuni poliziotti, infatti, sono rimasti contusi.
Continuando nel pomeriggio, forse ancora non soddisfatto, lo stesso detenuto, eludendo i controlli, ha preso altra strada: quella del tetto. Soltanto dopo un paio di ore e dopo che sono accorsi sul posto i Vigili del Fuoco ed il Magistrato di Sorveglianza, il detenuto è sceso dal tetto. Dunque anche questa volta, fortunatamente, si è evitato il peggio.
Altra vicenda che in questo caso vede protagonisti i pochi poliziotti penitenziari rimasti è quella relativa al ritrovamento di un’ingente quantità di sostanza stupefacente nonché di un numero abbastanza elevato di telefoni cellulari e smartphone. La “merce” è stata rinvenuta all’interno della borsa di un detenuto che aveva fruito di un permesso premio. Ma non è finita qui. Il ritrovamento voleva essere il classico “specchietto per le allodole”, infatti, il personale in servizio, grazie all’esperienza ed alla professionalità, ha approfondito i controlli, sospettando che il detenuto nascondesse altro. Dopo vari inviti da parte degli agenti, l’uomo ha iniziato ad espellere ovuli (con molta probabilità contenenti sostanza stupefacente) ingeriti precedentemente.
Ebbene sì, anche oggi il carcere di Bellizzi Irpino fa parlare di sé, ormai è difficile meravigliarsi”, affermano il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio ed il Segretario Provinciale Franco Volino che ribadiscono ancora una volta: ” per la struttura penitenziaria in questione occorre un intervento immediato, solido e strutturato. Occorre una valutazione appropriata da parte degli uffici centrali del Dipartimento affinché al carcere di Avellino arrivi altro personale a sostegno di quei pochi poliziotti rimasti, che con spirito di corpo, con tenacia, con professionalità e impegno cercano di
assolvere i compiti che la Legge demanda alla polizia penitenziaria”.