Nuova bufera giudiziaria su Solofra, la città s’interroga sui nomi

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Una nuova bufera giudiziaria si è abbattuta, dunque, sulla città di Solofra.

Le perquisizioni effettuate dai Carabinieri sin dalle prime ore della mattinata di ieri all’interno di aziende operanti nel settore della concia e abitazioni privati, con l’acquisizione di documentazioni e fatture negli studi dei commercialisti del luogo, avrebbero portato la Procura di Avellino a iscrivere nel registro degli indagati 28 soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili di fatturazioni false, usura ed estorsione.

Un giro imponente di false attestazioni e documentazioni fiscali per decine di milioni di euro sarebbe al centro della nuova inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto presso la Procura avellinese, Vincenzo D’Onofrio.

La notizia dei blitz dei militari dell’Arma, come ovvio, ha subito fatto il giro della cittadina della concia. Ieri (ma anche stamane alla lettura dei quotidiani) non si parlava d’altro: tanti i nomi sui presunti “… avvisati”, nessuna conferma sinora.

I bene informati dicono che ieri è stato un continuo via vai di auto presso la locale stazione Carabinieri.

Sulle indagini (e sui nomi) vige il massimo riserbo anche se, è dato sapere, a breve potrebbe esserci una stretta delle forze dell’ordine sulla vicenda.

La vicenda relativa al nuovo filone d’indagine sui presunti reati di usura partirebbe l’anno scorso mentre per i reati finanziari le forze dell’ordine starebbero indagano dal 2012.

Bisognerà, comunque, aspettare i provvedimenti – se e quando ci saranno – per valutare il grado di coinvolgimento dei presunti indagati.

IL PRECEDENTE – Già nella primavera del 2013, i Carabinieri – coordinati allora dalla Procura di Salerno – sgominarono un giro di usura ed estorsioni ai danni di imprenditori, commercianti e consulenti del lavoro nella Valle dell’Irno, arrivando all’arresto di tre persone.

Ma questa nuova inchiesta che si abbatte ancora una volta sulla cittadina solofrana, dopo quella ribattezzata “Solofragate” – che ha visto il rinvio a giudizio l’8 luglio 2016 per 118 persone (compreso l’attuale sindaco Vignola) -, dopo l’ormai noto “Sexgate” dell’ottobre del 2011 e quella relativa alla vicenda delle cooperative “Fratta” ed “Orchidea” e delle presunte lottizzazioni abusive in località Sant’Andrea Apostolo, sicuramente riproporrà le ormai note critiche e osservazioni, sollevate da più parti della cittadinanza, sull’opportunità (ovvero sulla necessità) di adottare un netto cambio di rotta rispetto a quanto visto sinora.

In questo senso, ci penserà la Procura a fare chiarezza: lo deve, in primo luogo, ai solofrani che hanno reso la cittadina della concia – ormai decenni fa – una eccellenza del Mezzogiorno d’Italia.

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