Caposele – Ritorna preponderante il ‘caso acqua’, stavolta in occasione dei cento anni di erogazione del prezioso elemento alla Regione Puglia. In cantiere, tante iniziative che vedranno in prima linea il sindaco di Caposele, Giuseppe Melillo, autorità istituzionali e religiose, gli alunni frequentanti le scuole locali. “Il prossimo anno ricorrerà il centenario dell’Acquedotto Pugliese. Cento anni di rapporti, servizi e lavoro per una prestazione indispensabile sia alla nostra comunità che alla popolazione dei Comuni della Puglia che usufruiscono dell’erogazione”. Per il momento sono ancora in fase di realizzazione pratica le proposte presentate. “Sicuramente – continua Melillo – verranno organizzati seminari, convegni e gemellaggi in collaborazione con le altre amministrazioni coinvolte. Non mancheranno attività promosse dagli istituti scolastici e visite escursionistiche alle nostre bellezze paesaggistiche”. Ma c’è anche da valutare il rovescio della medaglia. Il gruppo d’opposizione continua la sua battaglia, intrapresa non più di qualche mese fa, contro “l’erogazione selvaggia ed indisciplinata dell’acqua, senza che il sindaco richieda un adeguato indennizzo da parte della Regione Puglia”. A sostenere la tesi, il capogruppo di minoranza Giuseppe Palmieri rappresentante della lista ‘Uniti per Caposele’. “A breve ricorrerà il centenario della nascita dell’Acquedotto Pugliese. Dopo l’aumento del cento per cento delle imposte sulle acque reflue e sull’allacciamento alla rete idrica per ogni singola utenza, mi sembra un po’ fuori luogo parlare di festeggiamenti e manifestazioni. L’anniversario, nonostante l’importanza istituzionale, dovrà far riflettere il primo cittadino sulla questione. Ormai non siamo più dinanzi a una bagarre amministrativa. Anche la popolazione si sta mobilitando al fine di avere la restituzione delle tasse pagate in quota maggiorata”. Proprio negli ultimi giorni, un semplice cittadino ha presentato al Giudice di Pace un ricorso per il rimborso dei tributi. La sentenza ha avuto esisto positivo, il Comune dovrà provvedere al risarcimento delle quote. Questo solo il primo capitolo di una storia, o meglio, di un vero e proprio ‘caso’ che sembra protrarsi a lungo. (di Marianna Marrazzo)