Marco Imbimbo – Momento di tensione in commissione “Finanze” all’inizio dei lavori, tra Ivo Capone (Pd) e Antonio Aquino (M5S). L’organismo, presieduto da Alberto Bilotta, si è riunito per analizzare alcune pratiche, tra debiti fuori bilancio e variazioni approvate dalla Giunta.
Poco dopo l’inizio, però, c’è stato un confronto tra Capone e Aquino, con il primo che ha criticato duramente alcune frasi del capogruppo del M5S, chiedendo che venissero messe a verbale, ma anche che, l’assessore alle “Finanze”, Gianluca Forgione, prendesse posizione in merito a quanto detto dal capogruppo del 5S.
«Aquino sosteneva che viene prima il suo lavoro, poi altre cose e infine le jacovelle che si fanno in commissione», spiega Capone criticando duramente il termine “jacovelle” utilizzato per definire la commissione.
«Io sono rimasto basito dicendogli che siamo in una sede istituzionale. Ho chiesto anche all’assessore se era qui per fare jacovelle o meno, altrimenti saremmo andati via senza partecipare ai lavori della commissione – spiega Capone. Qui si consumano i destini importanti per il futuro della città. La commissione Finanze dovrà, a breve, esaminare il conto consuntivo e capire se ci sono i presupposti per un piano di riequilibrio o un dissesto finanziario. Non mi sembrano cose di poco conto».
A difendere il collega di partito ci pensa il consigliere Lorenzo Ridente: «La vicenda è stata messa a verbale, ma è stato montato un caso su questa frase del capogruppo Aquino. Posso tranquillamente dire che è stato frainteso, la sua frase non voleva sminuire il lavoro di nessuno. Il M5S è molto impegnato in tutte le commissioni, ma molto spesso si tende a usare il Movimento per qualsiasi cosa. Ci accusano continuamente».