AVELLINO- “Che c..hai da guardare, vi accoltello con la molletta (si tratta di un coltello a scatto, arma a serramanico potenzialmente letale Ndr)”. Questa sarebbe stata la minaccia a cui qualche secondo dopo Niko Iannuzzi avrebbe dato seguito, colpendo ripetutamente al collo e al torace il ventunenne Roberto Bembo. Dopo la convalida del fermo giunta nel pomeriggio odierno e firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Paolo Cassano, emergono particolari su quanto avvenuto alle prime luci dell’alba di Capodanno nei pressi di una cornetteria di Mercogliano, precisamente nel parcheggio, dove tutto e’ scoppiato per un banale sguardo che Bembo, giunto in un secondo momento, avrebbe rivolto alla vettura su cui viaggiavano Niko Iannuzzi e i fratelli Luca e Davide Sciarrillo, che per banalissimi motivi avevano minacciato un loro amico. Si tratta di una ricostruzione eseguita dal personale della Squadra Mobile sulla base delle sommarie informazioni testimoniali rese dai ragazzi che erano con il ventunenne gravemente ferito e ora ricoverato in gravissime condizioni al Moscati.
LA RICOSTRUZIONE
Tutto era iniziato pochi minuti prima. Nei pressi del parcheggio giunge la vettura sulla quale viaggiano due ragazzi e tre ragazze. La loro unica colpa e’ quella di ostruire la manovra alla Golf di Iannuzzi. La reazione del trentunenne e’ violenta. Minaccia di accoltellare l’automobilista se non avesse spostato la macchina. Il giovane a quel punto avrebbe deciso di spostarsi per consentire la manovra alla Golf. Tutto finito? Purtroppo no. Perché nel frattempo sopraggiunge un’ altra vettura, sulla quale ci sono altri tre ragazzi. Uno di loro e’ Roberto Bembo. Messi al corrente della furibonda reazione di Iannuzzi per il parcheggio, molto probabilmente Bembo e gli altri si avvicinano per capire chi fossero gli occupanti della Golf. Una scelta che però costa caro al ventunenne. Prima la minaccia di accoltellarli , poi Iannuzzi e Sciarrillo scendono dalla vettura e passano alle vie di fatto. Un ruolo defilato per l’altro Sciarrillo, Davide, fratello di Luca, indagato a piede libero per concorso in tentato omicidio. Il primo con il coltello, il secondo almeno dalle dichiarazioni raccolte con un tirapugni. Ne nasce una colluttazione. Ad avere la peggio e’ Bembo, che viene trasportato al Moscati dagli amici mentre perde sangue a causa delle ferite inferte da Iannuzzi. Molto probabile che in sede di interrogatorio, quello reso nella mattinata di oggi nel carcere di Bellizzi dai due indagati (difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella ndr) , sia stata offerta oltre al pentimento e alle scuse che avrebbe palesato Iannuzzi, anche una versione alternativa della vicenda, seppure confermando sia le coltellate che la lite (a quanto pare non la presenza del tirapugni). Una versione non ritenuta credibile però dal GIP Cassano, che ha convalidato il decreto firmato dal pm che conduce le indagini, il sostituto procuratore Vincenzo Toscano. Cosa e’ accaduto nel parcheggio del locale di Mercogliano ormai appare verosimilmente ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino. La reazione da parte degli altri ragazzi non viene messa in discussione dalle indagini, anche perché gli stessi autori della brutale aggressione costata ferite gravissime al ventunenne di Meecogliano, presentavano ferite ed eschimosi. Ma una volta ottenuto che la prima macchina venisse spostata, non è chiaro perché la vettura sulla quale viaggiavano Iannuzzi e gli Sciarrillo non abbia lasciato la zona. Su tutte le fasi della violenta vicenda sono ancora in corso gli accertamenti da parte della Squadra Mobile di Avellino e la massima attenzione da parte della Procura, a partire dallo stesso capo dei pm avellinesi Domenico Airoma, fin dalle prime ore in contatto con la Polizia per ricostruire il caso. Ora l’attenzione e’ puntata in particolare sulle condizioni di Roberto, ancora grave al Moscati.