Pasquale Manganiello – L’Irpinia, la Valle Ufita, milioni di venezuelani, tutti uniti in un sol coro: liberen a Ledezma.
Il Venezuela è nel caos: nonostante la brutale repressione che ha causato 29 morti, centinaia di feriti ed un numero imprecisato di arresti, la gente continua a scendere in piazza contro il presidente Maduro. Da Caracas a Valencia, in tutto il Paese, il popolo chiede elezioni nazionali dopo che le Comunali e le Regionali, previste l’anno scorso, sono stato sospese. Bloccato anche il Referendum di revoca del mandato di Maduro previsto dalla Costituzione con tanto di raccolta firme. Il Paese è sempre più isolato in ambito internazionale, l’opposizione chiede la liberazione di centinaia di prigionieri politici tra cui, appunto, il sindaco di Caracas, Antonio Ledezma.
Sono passati due anni dall’appello a Uno Mattina di Vanessa Ledezma, la primogenita dell’ alcade mayor (sindaco) della città metropolitana di Caracas nel Venezuela, già deputato e senatore dello Stato sudamericano, leader del partito Alianza Bravo Pueblo, arrestato il 19 febbraio 2015 dall’intelligence boliviana nel suo ufficio a Caracas.
Antonio Ledezma (ma il realtà il cognome del padre è Bruno) è originario proprio di Grottaminarda, in Irpinia, dove tuttora risiedono i parenti. Vanessa vive in Italia e parteciperà alla manifestazione che si terrà oggi a Genova ed a quella di domani a Bassano Del Grappa in provincia di Vicenza.
“Abbiamo bisogno di tutti per far conoscere cosa sta accadendo in Venezuela – dichiara ad Irpinianews Vanessa Ledezma Camero – mio padre è in prigione senza nessun processo e senza una condanna. Non ci siamo mai fermati, sappiamo che ci troviamo davanti ad un regime ingiusto e continueremo a lottare per la democrazia e per la libertà del Venezuela. Non possiamo zoppicare in questa lotta…resistiamo, siamo uniti e vinceremo. Sono orgogliosa di lui, è una persona eccezionale. Fuori dalla prigione siamo in milioni, continueremo a lottare per lui e a rendere pubblica la sua voce”.
“In Venezuela si vive una forte crisi dal punto di vista economico, sociale, politico ed umanitario – continua – con una sistematica violazione dei diritti umani. C’è una forte mancanza di cibo e di medicinali. Caracas è diventata una delle città più pericolose al mondo, con un’inflazione fuori controllo, una delle più alte dell’America Latina. Cresce la corruzione, il popolo si dibatte in un’impunità che dilaga.”
Messaggi di vicinanza sono arrivati anche dall’Irpinia e dal Governo italiano:
“Fin dal primo giorno – conclude Vanessa – il popolo irpino mi ha fatto sentire che non siamo soli in questa battaglia. Il Sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino, ha alzato la sua voce e ha chiesto la liberazione del suo collega Antonio Ledezma e di tutti i prigionieri politici. Le Autorità Italiane ci hanno ascoltato in Parlamento e hanno approvato diverse mozioni sia alla Camera sia al Senato. Vista la grave situazione abbiamo bisogno di azioni più forti: il Governo Italiano non può restare in silenzio, perché chi resta in silenzio diventa complice della dittatura di Nicolas Maduro.”
Secondo Nicolas Maduro, presidente del Venezuela e successore del Comandante Hugo Chavez, Antonio Ledezma avrebbe partecipato alla cosiddetta “Operación Jericó” intentata dalle opposizioni per rovesciare il governo venezuelano (si tratterebbe del dodicesimo golpe tentato, ndr). Ledezma si trova da allora nel carcere di Ramo Verde in attesa di giudizio.
Tantissimi i messaggi di solidarietà sui social.
“Vanessa non esitate, il Venezuela raggiungerà la libertà, tutti i prigionieri politici torneranno liberi.”
“Avanti Vanessa, questa crociata deve terminare con la caduta di questo regime. Questo Governo ha le ore contate”.
“Forza e fede. Saremo uniti anche se siamo lontani”.