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Caos Pd, tentativo last minute con Ermini per salvare il congresso

Marco Imbimbo – «Abbiamo sempre sostenuto che il congresso vada fatto, ma bisogna riportarlo nei limiti della legalità». Le aree De Caro e De Luca che sostengono la candidatura di Michelangelo Ciarcia, fanno sentire la propria voce.

A via Tagliamento è ancora caos congresso, per l’ennesima volta. E ancora una volta il nodo da sciogliere è quello della platea congressuale. Il clima è teso, al punto che, all’indirizzo del segretario nazionale Maurizio Martina, è stato inoltrato un documento con oggetto “richiesta annullamento e/o sospensione operazioni congressuali della Federazione di Avellino”.

A sottoscriverlo ci hanno pensato, oltre a Ciarcia, anche i delegati delle due liste a sostegno: Enza Ambrosone (Irpinia innanzitutto) e Vittorio Ciarcia (Semplicemente democratici). Un atto estremo nei confronti di una situazione a dir loro poco chiara. I sottoscrittori denunciano l’ostruzionismo da parte di Ermini e dei sub-commissari, Di Guglielmo e Pagliaro, nel fornire l’anagrafe degli iscritti, in tempo utile per la presentazione delle liste.

«E’ stata consegnata al candidato segretario, Michelangelo Ciarcia, solo alle ore 18 del 10 aprile – si legge nel documento – dunque il giorno successivo al termine ultimo fissato per la presentazione delle liste corredate dalle firme di presentazione degli iscritti nella misura fissata dal regolamento congressuale». Inoltre nel documento inviato a Martina viene evidenziata la posizione ambigua e anche di privilegio del sub-commissario Giuseppe Di Guglielmo, anch’egli candidato alla guida della segreteria, che ha «ha partecipato quale sub-commissario sia alla formazione della platea congressuale che alla definizione delle regole congressuali» denunciano nel documento prima di aggiungere che «ha potuto giovarsi sin dal primo momento delle necessarie e determinanti conoscenze circa il numero e le generalità degli aventi diritto all’elettorato, sia attivo che passivo».

Da parte dei sottoscrittori, quindi, vengono denunciate violazioni di regole in termini di trasparenza e legalità.
Lo stesso candidato Ciarcia, questa mattina, ha dichiarato «E’ stato superato il limite della decenza». A cui hanno fatto seguito le parole di Enza Ambrosone: «La platea congressuale deve corrispondere a nomi e persone.
Purtroppo, leggendo l’elenco, troviamo nomi ballerini che cambiano di ora in ora». Ad entrare ancor più nel dettaglio del caos sulla platea congressuale, ci pensa Vittorio Ciarcia: «Ci troviamo con circoli che hanno più iscritti rispetto a quanto dichiarato nei bonifici per le tessere, in altri succede il contrario. Così come ci sono iscritti online che non hanno partecipato ai congressi di circolo, ma sono stati magicamente ripescati».

Insomma, nella federazione irpina, si rischia lo strappo totale sul congresso e sono ore calde. A stretto giro è previsto un confronto con il commissario Ermini nel tentativo di «ripristinare la legalità», come spiegano sottoscrittori del documento. Un tentativo last minute per salvare il congresso.

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