Di seguito le dichiarazioni di Stefano La Verde sulla situazione politico-amministrativa della città:
In questi giorni molti, come me, avranno ascoltato le dichiarazioni dell’ancora sedicente sindaco di Avellino, che sono state una palese affermazione, di fronte alla città, del totale fallimento della sua azione politico-amministrativa ed il riconoscimento della sua inadeguatezza ed incapacità a ricoprire un ruolo così importante, tanto da chiedere aiuto al suo avversario e competitore, avv. Costantino Preziosi.
Molti, come me, avranno letto le dichiarazioni dell’ancora sedicente leader delle opposizioni per tentare di giustificare, se mai fosse possibile, questo “pasticciaccio brutto” (Ah, De Luca, De Luca, per intenderci il Governatore della Campania).
La stessa persona che, dopo aver inviato atti e delibere comunali alla Procura di Avellino ed alla Corte dei Conti, prefigurando illeciti ed irregolarità, d’emblèe diventa la stampella dell’ancora sedicente sindaco di Avellino.
Tutto ciò potrebbe anche essere digerito, viste le condizioni in cui siamo arrivati ed in cui versiamo.
Ma quello che proprio non scende, anzi irrita ed offende, sono le dichiarazioni rilasciate da un parlamentare del PD che avalla e, addirittura , fa intendere che per il bene della città, sarebbe auspicabile che queste “larghe intese” ( io le definirei “inciuci”) si protraessero fino al 2018.
Da iscritto al PD, da componente (eletto) dell’Assemblea Regionale del PD, da ex consigliere comunale (eletto ed epurato ) del PD, non posso non rimanere esterrefatto da quello che il deputato Famiglietti dice.
Certamente la sua voce non è quella del PD da cui , molti ed io stesso, ci eravamo lasciati affascinare ed in cui speravamo perchè le sorti di questa città e di questa provincia fossero ben altre, rispetto allo stallo ed all’asservimento completo al Sannio.
Veramente , avremmo voluto ascoltare di più, in questi tre anni, la voce di Famiglietti e della sua collega Paris. Ma credo che il silenzio assordante di costoro abbia riempito di strategie politiche l’Irpinia tutta. E non mi vengano a parlare di legittimazione con le primarie; a proposito di primarie si potrebbero scrivere volumi su come si siano costruite posizioni e carriere politiche.
Gente della mia generazione era abituata a vedere il parlamentare dettare la linea politica, correggere li errori della classe dirigente, far sentire l’autorevolezza ed il carisma.
Oggi siamo di fronte al nulla assoluto!
Oggi siamo di fronte al trionfo dello scontato e dell’ovvio!
Fa specie leggere “ Se il patto per Avellino avrà un esito positivo, e si cominceranno a vedere risultati concreti, si potrà arrivare a fine mandato. Verifichiamo tutto dopo i primi 100 giorni. Preziosi ha fatto bene a fissare questo limite per il primo tagliando” ed ancora “ Io lo avevo detto sin da subito. Dopo la riunione del gruppo PD, Foti avrebbe fatto bene ad aprire all’opposizione. Preziosi è stato l’unico ad accogliere l’invito del sindaco,e giustamente ha posto le sue condizioni. In questo modo, credo si che si vada nella giusta direzione”.
Ma, chiedo scusa, mi si permetta di rivolgere una domanda ai tanti iscritti ed elettori del PD; ad esprimere queste parole è un parlamentare del PD o uno sponsor dell’ancora sedicente leader delle opposizioni?
Ma Famiglietti le pensa veramente queste cose o ritiene che molti cittadini di Avellino, molti iscritti e simpatizzanti del PD abbiano l’anello al naso?
Ma Famiglietti veramente pensa di avere a che fare con tanti sprovveduti o microcefali che non abbiano la capacità di intendere quello che si deve intendere?
Ma Famiglietti veramente pensa che dopo le farse di quest’ultimo anno il PD debba inesorabilmente avviarsi al suicidio politico?
Ma Famiglietti veramente pensa che tanti iscritti rimarranno a guardare che lo scempio si compia senza reagire o andare via disgustati?
Dove è andata a finire la dignità di un partito e della sua classe dirigente?
Io mi appello, ancora una volta, all’on. D’Amelio, alla quale mi rivolgo con amicizia e simpatia, ma con determinazione; a lei che, unica, ha ricevuto il consenso diretto, reale e sentito da parte della gente , chiedo da iscritto del PD, di non far spegnere quella luce e quella speranza che si erano accese quando iniziammo questa avventura; di non permettere che il depauperamento di idee e di valori prevalga in questa provincia ed in questa città.
Personalmente, non mi farò da parte; mi sono sempre assunto le mie responsabilità, nella vita come nella vicenda politica ed ho pagato , di persona, alcune posizioni assunte. Non avrei mai permesso alcune vicende amministrative, né avallato i desiderata di chicchessia. Anche per questo sono stato allontanato, al pari di altri amici, subendo la miope epurazione voluta dal professore di Rione Mazzini ed avallata dalla posizione pilatesca dell’ancora sedicente sindaco di Avellino.
Io non mi farò da parte e , se non dovessero esserci segnali di inversione di rotta nel PD, non mi nasconderò e sarò della partita.”