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Canile lager di Domicella, oggi si terrà l’udienza

E’ fissata per oggi l’ udienza contro i gestori dell’ ex canile lager di Domicella. La vicenda ebbe una eco nazionale, attirando anche l’attenzione di Edoardo Stoppa, inviato di Striscia la Notizia, con un servizio trasmesso dal tg satirico sul canile. Finalmente dopo le numerose segnalazioni quel lager fu chiuso.

I FATTI – Il 1° ottobre 2012 il canile fu definitivamente sottoposto a sequestro dalla task force del Ministero della Salute capeggiata dalla Dott.ssa Rosalba Matassa (ascoltata, tra l’ altro, come testimone d’ accusa nell’udienza del 24 giugno 2015).
La scena che si presentò dinanzi agli occhi di chi intervenne al sequestro fu definita come un proprio e vero orrore.
Da tempo numerose volontarie avevano denunciato le pessime condizioni in cui vivevano i cani: ammassati in box piccolissimi, arruginiti, vivevano nei loro escrementi, pieni di parassiti, senza acqua, nè cibo, in promiscuità, maschi con femmine senza sterilizzare, cuccioli con cani di taglia grande e molti furono sbranati per fame. Iniziò un vero e proprio tam- tam, tra tutte le volontarie d’ Italia, per cercare di salvare più cani possibili.

La presidente dell’Associazione Anpana, Anna Vitale, commenta così la vicenda:

“Nella ‘pellicola degli orrori’ di Domicella, la cui veridicità è suffragata dalle numerose prove documentali  esibite nonché dalle dichiarazioni rese dai testi del P.M.  Nell’ udienza del 24 giugno 2015 “si trovano tutti gli attori che recitano nella storia di certi canili italiani. Le vittime: i cani. I killer: alcuni tenutari di galere canine. I Ponzio Pilato: alcuni sindaci che se ne lavano le mani. E i complici: alcuni veterinari delle ASL che regalano medaglie di bontà a lager indegni  che nascondono uno dei più moderni e loschi affari del Paese: il business del randagismo.” (da  I BASTARDI STANNO FUORI, Panorama, marzo 2005).

Peraltro la nostra Provincia non è nuova a fatti del genere.  Nel marzo 2005 la rivista Panorama usciva con un’ inchiesta  intitolata “I BASTARDI STANNO FUORI”  della giornalista STELLA PENDE, che nella “pellicola horror” dei canili-lager italiani inseriva, quale attori co-protagonisti,  il rifugio “AMICI A 4 ZAMPE” di Altavilla Irpina,  il Sindaco dello stesso Comune, e la ASL che, di fronte alla presenza di numerose carcasse di cani allocate sotto una tettoia si affrettava  a fornire la seguente giustificazione:  “C’è stata un’ epidemia di cimurro e l’ addetto al ritiro delle carcasse aveva l’ influenza”.

Che poi  l’affare canili sia diventato un business, peraltro suscettibile di una crescita esponenziale, è dimostrato da alcuni dati statistici:

· Alla data odierna i canili autorizzati dalla Regione Campania sono novantaquattro, di cui dodici allocati nella sola provincia di Avellino (fonte: anagrafe canina Regione Campania);

· I dati forniti dal Ministero della Salute, peraltro fermi  al 2011, segnalano la presenza in Campania di  73 strutture su un totale nazionale, comprensivo delle P.A. di Trento e Bolzano, di  915.

Purtroppo, a fronte di un sistema normativo all’avanguardia, il “canile” non è riuscito, per colpa ed interesse di molti, ad attuare il previsto salto di qualità: a passare, cioè, da struttura puramente emergenziale e detentiva a struttura sociale con un ben definito ruolo strategico, all’ interno della quale svolgono una funzione rilevante le ASL veterinarie, gli ambulatori, le campagne di affido e di educazione al rapporto con il proprio animale, i progetti di formazione e di informazione”

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