Tra i primi firmatari de documento si segnalano: Stefano Farina, Consigliere Provinciale del Pd, Luigi Famiglietti, sindaco di Frigento, Yuri Gioino, Vice Sindaco di Lioni, Pasquale Caianiello, Consigliere Comunale di Cassano Irpino, Beppe Petrillo, Consigliere Comunale di Cassano Irpino, Rossella Sena, Consigliere Comunale di Cassano Irpino, Rosanna Repole, Direzione Regionale Pd, Pellegrino Palmieri, Commissione Garanzia Provinciale Pd, Maria Renna, Direzione Provinciale Pd, Valentina Corvigno, Direzione Provinciale Pd, Salvatore Antonacci, Delegato Assemblea Regionale Pd, Salvatore Ruggiero, Delegato Assemblea provinciale Pd, Roberto Corvigno, Delegato Assemblea Provinciale Pd, Angela Pastena, Delegato Assemblea Provinciale Pd, Sabatina D’Avanzo, Delegato Assemblea Provinciale PD, Gerardo Pistillo, Delegato Assemblea Provinciale PD e Segretario PD Aquilonia, Antonio Lavanga, Delegato Assemblea Provinciale Segretario Pd, Stefania Di Cecilia, Delegato Assemblea Provinciale Dirigente Pd, Giuseppina Di Crescenzo, Delegato Assemblea Provinciale Dirigente PD, Guglielmo Lepre, Dirigente Pd Montoro Inferiore, Salvatore Petito, Dirigente Pd Santa Lucia di Serino, Giuseppe Testa, Dirigente Pd Caposele, Massimo Russomanno, Dirigente Pd Caposele, Angelo Galdo, Dirigente Pd Prata Principato Ultra, Orlando Angelo, Dirigente Pd Carife, Carlo Albanese, Dirigente PD Baiano, Argeo Centrella, Dirigente PD Altavilla Irpina, Adamo Massimiliano, Dirigente PD San Martino Valle Caudina.
IL DOCUMENTO E LE MOTIVAZIONI – “Noi di ‘Territori e Nuove Generazioni’ abbiamo dato il via ad un percorso dentro il Pd della provincia di Avellino, all’indomani del tesseramento di luglio 2009, in cui abbiamo riscontrato la pericolosa riproduzione di un modello organizzativo che, nella sostanza, appariva non in condizione di superare i mali che avevano portato alla sconfitta delle provinciali.
Ci siamo presentati ai Democratici e alle Democratiche dei territori con la proposta di un partito strutturato, radicato nella realtà sociale e produttiva, capace di dare rappresentanza ai luoghi in cui si formano i bisogni ed alle persone che quei bisogni portano all’attenzione della politica, capace di essere la testa della realtá in movimento, non la struttura burocratica che pretenda di mettersi alla testa dei movimenti reali.
Abbiamo ritenuto che il partito debba individuare i percorsi per cui sia possibile ogni volta superare l’ambito della ‘propria casta’ ed offrire gli spazi in cui lavoratori e ceti produttivi, giovani o non garantiti, possano diventare protagonisti della propria struttura organizzata, che si rinnova ancorandosi alle effettive trasformazioni della società e non alla mera riproduzione di se stessa.
Abbiamo inteso e intendiamo il Pd come lo strumento capace di proporre l’obbiettivo della modernizzazione della società e delle risorse territoriali, interpretando le esigenze dei cittadini e la legittima aspirazione ad una società più equa in cui i valori democratici siano lo strumento che esalti la capacità organizzativa e di autopromozione degli individui.
Abbiamo presentato nostre liste alle convenzioni, al congresso e alle primarie, sostenendo in autonomia Bersani alla segreteria nazionale e Amendola alla segreteria regionale, già all’epoca direttamente collegata all’attuale candidato Presidente della Regione Campania, Enzo de Luca. Siamo stati presenti al congresso e siamo andati nei territori ad incontrare persone e riscontrare esigenze, dai precari della scuola agli operai delle fabbriche in crisi, dalle emergenze di aree devastate dalle frane alla necessità di mercato per l’agricoltura di qualità, dalle tendenze allo spopolamento nelle zone dell’est alle logiche dell’accoglienza per i territori dell’ovest. Riteniamo che oggi il partito sia chiamato a dare risposte chiare ed organiche per ridare fiducia alle comunità che si scontrano con un depauperamento continuo delle risorse.
A partire da quella più rilevante: le nuove generazioni, senza le quali ogni ipotesi di crescita è destinata a fallire.
Abbiamo incontrato gli amministratori locali, il primo argine di contrasto ai mali della crisi, ma sempre più limitati se non impediti dal governo centrale a porre in essere strumenti concreti per farvi fronte: essi leggono i problemi quotidiani di migliaia di famiglie che vivono sulla propria pelle il precariato, la disoccupazione e lo sfaldamento del tessuto sociale generato da un governo scellerato, che ha una visione unilateralmente economicistica del suo ruolo.
Abbiamo pensato a costruire prospettive in cui si pensi al futuro con i piedi ben piantati nei territori e lo sguardo rivolto alla globalità dei processi in cui ‘le cose collettivamente pensate’ divengono reali, anche scommettendo sulle opportunità che la programmazione 2007-2013 ci offre, resistendo all’impoverimento ed al dirottamento delle risorse del Sud verso altre aree del Paese, con la necessità ed il dovere di richiedere il supporto di un partito forte in grado di generare le necessarie connessioni istituzionali e fornire una visione unitaria e condivisa all’azione amministrativa, affinché non ci si riduca agli sforzi dei singoli, e per fare in modo che i tentativi di dare risposte ai problemi non diventino un’inutile velleità”.